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Concorso esterno e libertà, i mirabolanti progressi della democrazia italiana

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Siamo alle solite. Governissimo per affrontare le emergenze del Paese. Tra queste, secondo il partito dell’ineleggibile Berlusconi, l’introduzione della pena carceraria per chi “osa” esprimere il proprio (legittimo) dissenso durante i comizi o le manifestazioni politiche.

Risale a ieri la notizia (presto smentita dal capogruppo al Senato, Renato Schifani) che il Pdl volesse anche abolire le intercettazioni e il carcere per chi commette il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (con tanto di dimezzamento della pena). Ma il senatore Compagna è di un gruppo parlamentare diverso!

Eppure, sembrava proprio una leggina ad uso e consumo di diversi tesserati del Pdl: Cosentino, Dell’Utri, D’Alì…

Effettivamente il Paese aveva bisogno proprio di questo: lotta senza quartiere alla legalità e alla libertà. Alla prima occasione utile riferirò al Parlamento Europeo di questi mirabolanti progressi della nostra democrazia. I colleghi saranno certamente curiosi di conoscere le misure adottate per la crescita.

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