Napolitano insiste sulle larghe intese. “Il nuovo governo può nascere solo da scelte di collaborazione che spetta alle forze politiche compiere”, ha avvertito il presidente della Repubblica al termine dell’ultima riunione con i dieci saggi. “Le decisioni toccano alle forze politiche”, ha aggiunto, “e starà al mio successore trarne le conclusioni”. Napolitano, che ha accolto la stampa nella Sala degli arazzi di Lilla dove si era riunito con i due gruppi di lavoro, ha spiegato che “la formazione di un governo, di cui il Paese ha urgente bisogno, non poteva nascere per impulso del capo dello Stato uscente ripercorrendo un sentiero analogo a quello battuto con successo nel novembre del 2011″.

Le relazioni dei due gruppi di saggi rappresentano “il contributo conclusivo, alla vigilia del compimento del mio mandato e della scelta del nuovo presidente, che sono stato in grado di dare alla soluzione del problema del governo dopo le elezioni del 24 febbraio”, ha detto il presidente, augurandosi che “al di là di dubbi e riserve che hanno accompagnato lo stesso annuncio della istituzione dei due gruppi, si riconosca la serietà del lavoro compiuto, pur nella piena libertà di giudizio critico da parte di chiunque”.

Napolitano ha poi ringraziato i dieci saggi per “la pronta disponibilità e per l’impegno intenso e disinteressato”, spiegando che hanno saputo trovare “posizioni comuni” dimostrando un clima di dialogo che si deve trasmettere alle forze politiche, che ora devono mostrare “analoghi sforzi di buona volontà di intesa” anche in Parlamento.

“Le relazioni che mi sono state presentate questa mattina faranno parte delle mie consegne al nuovo presidente della Repubblica, oltre che essere oggetto, in questi giorni, della mia riflessione”, ha aggiunto. ”Nelle premesse alle due relazioni si richiama con assoluta correttezza il senso e il limite del compito da assolvere con la giusta attenzione a non interferire né con l’attività del Parlamento né con le decisioni che spettano alle forze politiche”.

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