L’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio rischia di finire sotto processo, a Roma, per presunti scambi di favori con imprenditori. Il pm Paolo Ielo ha notificato l’avviso di chiusura indagine all’ex esponente dei Verdi e ad altre nove persone. L’ex onorevole è accusato di finanziamento illecito di un parlamentare per aver ricevuto utilità come il pagamento di voli in elicottero, vacanze private ed utenze cellulari.
L’indagine risale ad alcuni anni fa ed era stata spostata dalla Procura di Potenza a quella di Roma nel corso del 2008 per fatti relativi al 2005. L’allora pm di Potenza Henry John Woodcock aveva indagato su presunti ”favori” ottenuti da imprenditori del settore del turismo e dello smaltimento dei rifiuti in cambio di appalti. Agli inquirenti di piazzale Clodio era quindi arrivato un voluminoso incartamento composto da dodici faldoni contenenti intercettazioni, deposizioni di persone informate dei fatti, accertamenti compiuti da polizia e carabinieri del Noe da cui sarebbe emerso – secondo l’accusa – un giro di affari illeciti che ruotava attorno alll’allora ministero dell’Ambiente che aveva dichiarato di rinunciare all’immunità si era messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Cuore dell’inchiesta appalti relativi a bonifiche soprattutto in Campania; di voli, soggiorni in albergo e telefonate gratis; di speculazioni edilizie compiute da alcuni degli imprenditori coinvolti. I reati ipotizzati erano, a vario titolo, quelli di truffa aggravata, associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione. Il dossier era stato inviato al Tribunale dei ministri.
A rischiare il rinvio a processo sono anche il fratello dell’ex ministro, Marco, già senatore, e imprenditori, come il perugino Mattia Fella, all’epoca dei fatti consigliere delegato della società di viaggi ‘Visetur’, e procacciatori d’affari. Nel capo di imputazione notificato all’ex titolare dell’Ambiente si contesta di aver ricevuto il pagamento delle fatture per numerosi trasferimenti in elicottero per un importo di 120 mila euro; il pagamento di vacanze private in Italia e all’estero (Usa e Francia), soggiorni alberghieri (Saturnia, Milano e Perugia) per un valore di alcune decine di migliaia di euro; l’acquisto di un terreno, pagato da Mattia Fella 265 mila euro, e destinato ad essere utilizzato per l’edificazione di un agriturismo biologico e di una villa con annessa piscina ed eliporto. Non solo, la procura contesta ad Alfonso Pecoraro Scanio di aver ricevuto, insieme con altri esponenti del suo entourage, da altri due indagati, Carlo Pangia, della società ‘Undicidue’, e Marco Gisotti, della ‘Modus Comunicazionè, diverse utenze cellulari. Utilità, secondo l’accusa, concesse al fine di ottenere, tra l’altro, una convenzione a Fella per il noleggio di un rilevante numero di ore di volo di elicottero da parte della pubblica amministrazione e la promessa allo stesso Fella dell’affidamento alla società Sogesa dell’appalto relativo alla bonifica di un’area sita nel territorio di Crotone grazie all’intervento, tra gli altri, del senatore Marco Pecoraro Scanio.
”Si tratta di una vicenda gia’esaminata dal Tribunale dei ministri il quale ha archiviato tutto – ha spiegato l’avvocato Paola Balducci, difensore di Alfonso Pecoraro Scanio – Per il pm è rimasta una residua ipotesi di finanziamento illecito di un parlamentare per la quale abbiamo già chiesto di essere sentiti al fine di chiarire tutto, nella consapevolezza della totale estraneità ai fatti contestati”.