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Il marasma politico figlio del tritolo di via dei Georgofili

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anniversario strage via dei georgofili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presentiamo il nostro manifesto del ventennale della strage di via dei Georgofili, ventennale che si compirà all’insegna dei: “Non lo so, non ricordo, ho sempre combattuto la mafia”.

Vent’anni senza giustizia completa che hanno travolto con le nostre famiglie l’intero Paese e consapevoli che i nostri morti e i nostri feriti sono stati  gli agnelli sacrificali del periodo più drammatico della Repubblica.

Siamo arrivati al dunque.

Venti anni di mancata verità sulle stragi del 1993, ed ecco i frutti avvelenati del ricatto tutti sul piatto della bilancia che pende in modo pauroso dalla parte dell’ingiustizia e nessuno pare volervi porre rimedio.

Il fallimento delle politica collusa ha fatto sì che non riusciamo neppure a veder nascere un governo in modo normale, c’è chi lavora perché vuole fare il presidente della Repubblica godendo di un settennato di immunità totale, c’è chi vuole governare e non ha i numeri, c’è chi piuttosto di allearsi con chicchessia insulta tutti, chi si arrampica sugli specchi per rimanere a galla, il tutto condito in insalata da una informazione cartacea e televisiva in affanno, vista la corsa quotidiana per stabilire chi è il primo della classe.

In un marasma figlio del tritolo di via dei Georgofili, una sola cosa è chiara, bisognava consentire alla magistratura nel 1998 di fare il proprio dovere, andare alle 7 del mattino con i carabinieri ad arrestare i “concorrenti esterni a cosa nostra” per le stragi del 1993 e in questi venti anni tutto sarebbe andato in modo diverso.

Ora forse è tardi, ma la speranza è sempre l’ultima a morire: chi sa quale fosse il vero movente degli attentati alle Chiese care al Papa, ai monumenti particolarissimi fatti crollare con il T4, portatori di messaggi ricattatori, lo dica una volta e per sempre in una aula di giustizia, perché non c’è più tempo.

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