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Patrizia Moretti Aldrovandi, la lezione ad un magistrato

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Mariaemanuela Guerra è il pm che ha querelato la mamma di Federico Aldrovandi per aver criticato il suo operato nell’inchiesta poi passata al collega Nicola Proto. La Guerra accusava Patrizia Moretti Aldrovandi di aver dichiarato alla stampa che il fascicolo era rimasto vuoto quasi per quattro mesi dopo le violenze di via Ippodromo. Fermo restando che rimane senza risposta il perché Guerra – allora pm di turno – non si recò sulla scena del delitto, ho chiesto all’avvocato Fabio Anselmo di Ferrara (legale anche dei casi Cucchi, Uva e Ferulli oltre che Aldrovandi) di scrivermi un post sulla piena, immediata assoluzione di Patrizia (e dei giornalisti del la Nuova Ferrara Alessandra Mura e Marco Zavagli) dall’accusa di diffamazione decisa in questi giorni dal Tribunale di Mantova. Di seguito l’intervento di Anselmo: 
In questi giorni a Mantova è stata fatta Giustizia. Francamente mai capirò i motivi che hanno indotto la pm Guerra a querelare Patrizia Moretti. Le polemiche che hanno caratterizzato le sue indagini sul caso Aldrovandi non possono certo essere addebitate alla madre di quel ragazzo, appena 18enne, morto per colpa e responsabilità di quattro agenti di polizia di
Stato.
Ma la mia è una visione di parte e quindi opinabile. Difatti un Gip l’aveva rinviata a giudizio ed al processo era sempre stato presente il Procuratore capo della Repubblica di Mantova. Raramente, quasi mai, un Procuratore capo partecipa personalmente alle udienze. In questo caso sì.
Eppure il giudice ha ritenuto che non vi fosse nemmeno il bisogno di andare avanti nel processo. Ha assolto subito Patrizia da ogni addebito con formula piena. Allora, forse, avevo ragione a chiedermi il perché di quell’ azione così poco rispettosa del senso delle cose e del dolore di una madre così duramente provata.
Il giudice ha comunque reso Giustizia in serena coscienza. Non è poco. Ma forse ora qualcuno dovrà fare una approfondita riflessione anche e soprattutto per rispetto del proprio ruolo ed appartenenza. Non è tecnicismo ma semplice umanità.
Fabio Anselmo

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