De Magistris, sindaco d’amore e di anarchia
Ma sì, viva l’anarchia, viva l’autogestione, viva l’amore universale. Viva la sublime v
isione del mondo confessata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che sceglie il giorno delle elezioni politiche per twittare la seguente dichiarazione di principio: “Da visionario penso che la fase più avanzata della democrazia sia l’anarchia, sogno comunità che si autogestiscano senza poteri, solo amore!”. Uomo di amore e di libertà, lo catalogherebbe così il professore Gennaro Bellavista, il personaggio inventato dal genio letterario di Luciano De Crescenzo. Libertà assoluta. Anzi, no. Uomo d’amore e di anarchia. Sindaco d’amore e di anarchia.
Meraviglioso. Anche se c’è chi più modestamente sogna una città dove i bus transitino in orario e non restino fermi senza gasolio, strade dove sia possibile viaggiare in automobile senza sprofondare in buche grosse come voragini, servizi sociali a misura di cittadino, raccolta differenziata della spazzatura a livelli accettabili.
Sarebbe questa la Napoli dei miei sogni. Dove al momento, di anarchia, a mio modo di vedere, ce n’è anche troppa.