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Adusbef: su mutui trentennali in Italia si pagano 25mila euro in più che in Europa

L'associazione dei consumatori definisce "un ingiustificato saccheggio" il tasso d'interesse applicato dalle banche. Su un mutuo da 100mila euro a 30 anni si pagano 69 euro in più al mese rispetto alla media dell'Unione. In un anno il differenziale Italia-Eurolandia è quasi raddoppiato
Adusbef: su mutui trentennali in Italia si pagano 25mila euro in più che in Europa
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Una famiglia italiana che sottoscrive un mutuo di 100mila euro a 30 anni è costretta a pagare una rata mensile di 69 euro più alta – 828 euro in più all’anno – del mutuatario di Eurolandia. Questo “ingiustificato saccheggio, vero e proprio furto con destrezza” costerà a conclusione del mutuo un esborso di 24.840 euro in più. E’ la denuncia di Adusbef e Federconsumatori, che evidenziano anche come per un prestito di 30mila euro a 10 anni il cittadino italiano paga una rata mensile di 23 euro in più – 276 euro in più l’anno – di un cittadino medio della Ue. Al termine dei 10 anni, avrà pagato 2.760 euro in più.

Nella consueta elaborazione Adusbef dei dati Bce e Bankitalia aggiornati al dicembre 2012 emerge che, nonostante impercettibili diminuzioni del differenziale di tasso sui mutui tra Italia ed Ue, passato a +119 punti base a dicembre 2012, rispetto a +124 di luglio 2012, le banche italiane “continuano, col concorso del controllore, a saccheggiare le famiglie”. In un anno (novembre 2011 – dicembre 2012) è quasi raddoppiato infatti il differenziale Italia-Eurolandia tra i tassi medi applicati a mutui e prestiti. A dicembre 2012, il differenziale per i mutui risulta di +119 punti base a nostre spese (era +67 a novembre 2011). Per i prestiti personali e credito al consumo risulta +152 (contro il + 84 di novembre 2011).

Le banche, inoltre, continuano ad approfittare del basso livello dell’Euribor (per i tassi variabili) ed Eurirs (per i tassi fissi) per imporre spread altissimi sui mutui. Per i mutui a tasso variabile, gli spread applicati vanno dal 2,70 al 4 per cento con punte oltre il 4,50. Per i mutui a tasso fisso, gli spread applicati sono più alti: dal 3,00% ad un massimo del 5,00%. In pratica, l’offerta delle banche per i mutui va dal 3 al 4,5 per cento se a tasso variabile, dal 5,2 al 6,8 se a tasso fisso.

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