Alcune considerazioni sul programma dedicato a Gaber andato in onda lunedì sera. Ho aspettato qualche ora perché avevo bisogna di vederci chiaro e sono giunto alla seguenti conclusioni.

1) Chiunque diffonda più o meno con metodo e capacità di approfondimento lo sguardo sul mondo e sulle cose che Gaber e Luporini hanno elaborato per anni (in anni in cui non era poi così facile elaborare una posizione personale rispetto al mondo e alle cose) è benemerito. Anche se fosse il mostro di Loch Ness.

2) Di Fazio non mi sono piaciuti i 12.000 ‘grazie’ che ha pronunciato nel corso della serata. Buona invece l’idea di far parlare il silenzio di Luporini. Una mossa molto antitelevisiva e dunque gradevolissima.

3) Mi ha commosso la capacità del gruppo musicale che fu di Giorgio di ricreare il mood di quegli spettacoli.

4) Il programma di Rai3 era funzionale alla promozione del libro e del disco usciti di recente: non mi aspettavo che fosse un tentativo di ricreare in tv il linguaggio teatrale di Giorgio. Un po’ lo speravo ma dato che non è successo amen.

5) Ho trovato stridente il fatto molto faziesco di essere bipartisan: Veltroni e Bertinotti (ma una giacca non ce l’ha più?) da una parte, la Colli (l’ultima volta che l’avevo vista era alla presentazione del partito di Emilio Fede con la Maiolo: anzi c’erano solo lei la Maiolo) dall’altra. Ma mentre il monologo “Qualcuno era comunista” recitato dai Rossi e dai due rossi (quasi) mi ha rievocato l’emozione delle innumerevoli volte in cui ho applaudito Giorgio che ruggiva (“qualcuno era comunista/ perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d”Europa”), la Colli mi è sembrato parlasse del suo vicino di casa, non di tanto marito.

6) Straordinaria Patti Smith specie quando ha ricordato che Giorgio vestiva come lei sulla copertina di ‘Horses’

7) Attenzione, so di essere stucchevole: non so cosa ci sia nell’aldilà., manco se ci sarà un aldilà. Ma se c’è mi auguro di potermi sedere in teatro per uno spettacolo di Gaber. Nuovo di pacca. Forse lo sta già preparando.

C'era una volta la Sinistra

di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Limonov, la biografia avventurosa di un oppositore di Putin

next
Articolo Successivo

Don DeLillo, Entela e la Bologna di Guazzaloca

next