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Una Commissione di inchiesta per Berlusconi. In diretta tv

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Per carità che nessuno si opponga alla richiesta di Berlusconi di istituire, nel prossimo Parlamento, una commissione di inchiesta per svelare i mandanti del complotto che ha messo fine al suo governo.

Per una volta ascoltiamolo e chi potrà, gli dia una mano, gli scriva la proposta, la porti subito in votazione e chieda che tutte le audizioni si svolgano in seduta pubblica e in diretta radiofonica e televisiva, come accade al Congresso americano. Pensate che spettacolo ne verrà fuori: uno dopo l’altro saranno chiamati a testimoniare e a giustificare i loro comportamenti tutti i mandanti e i partecipanti al complotto.

Tra i primi sfileranno Merkel e Sarkozy, reti di aver sorriso in diretta tv alle domande sulla affidabilità di Berlusconi, un sorriso che ha travolto il governo del cavaliere che, prima era invece solidissimo. Questi due signori, inchiodati dalle domande dei commissari, saranno finalmente costretti a confessare che quel sorriso era stato loro suggerito da Bersani e Vendola ” comunisti ortodossi”.

Dopo di loro, se accetterà di mettersi in viaggio, altrimenti sarà forse interrogata nella sua residenza reale, toccherà alla regina Elisabetta che osò sbuffare quando l’esuberante presidente italiano si presentò urlante ed alterato alla foto ricordo.

Chi le suggerì quel moto di fastidio, forse Beppe Grillo?
Non mancherà il presidente Lula che, insieme ai suoi collaboratori, ricorda ancora il viaggio di Berlusconi, con lui l’indimenticabile Lavitola e quasi un intero corpo di ballo forse inviato dal perfido Fidel Castro per ” tentarlo” come, del resto accadde anche a Gesù nel deserto che, tuttavia, mostrò nervi più saldi.

Già che ci siamo perché non convocare in commissione anche i familiari d Mubarak che potrebbero finalmente ringraziare pubblicamente l’uomo che ha salvato una loro nipote, anzi l’uomo che ha salvato una loro parente minorenne che, sino alla telefonata alla Questura di Milano, loro non avevano avuto neppure la fortuna di conoscere.

Sicuramente non si dovrà trascurare l’amico Putin che potrà meglio documentare la comune battaglia per i diritti civili e per i… gasdotti. Forse persino “quel colorato di Obama” potrebbe confermare che Berlusconi ed il suo governo sono caduti a causa del complotto della internazionale delle toghe rosse guidate da Antonio Ingroia. Come dimenticare i capi di stato, quasi tutti iscritti al partito popolare., ai quali era solito distribuire pacche sulle spalle, barzellette, e corna alle foto ricordo.

Per queste e moltissime altre ragioni, sarebbe ingiusto e persino villano negare a quest’ uomo il diritto alla commissione di inchiesta, con l’unica clausola che le spese di viaggio siano tutte a carico del richiedente.

P.S. Nell’elenco dei convocabili sarà il caso di aggiungere anche il Papa o almeno quei vertici della Chiesa che, dopo averlo coccolato e protetto, hanno ora strappato l’Agenda Berlusconi e gli hanno preferito il Breviario Monti.

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