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I bilanci dell’Ente sordi arrivano in Parlamento grazie al Fatto

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C’è voluto il Fatto Quotidiano perché i bilanci insabbiati dell’Ente nazionale sordi riemergessero dalla palude del vertiginoso buco di 12,5 milioni di euro. Bilanci dissanguati da spese facili, acquisti di abiti firmati da mille euro, spese di rappresentanza da cinque mila euro al mese e altrettanti per la busta paga, oltre a emolumenti vari, compresa la spesa nei vari supermercati, per l’attuale presidente Giuseppe Petruccci. Che, però, imputa la colpa del crac finanziario al suo predecessore, Ida Collu.

Secondo Petrucci per risanare i bilanci servirebbe un’operazione immobiliare a dir poco spregiudicata: chiedere un prestito da 20 milioni di euro e trasformare l’attuale sede dell’Ens, a due passi da S.Pietro, in un hotel di lusso. Nessuno, però, al governo si è mai preoccupato di richiedere, come prevede la legge, i bilanci dell’Ente morale riconosciuto dallo Stato. Ora il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo alcune interrogazioni parlamentari, ha richiesto alla Corte dei Conti i bilanci dell’Ens dal 2006. E si scopre che nessuno ha vigilato, non solo, ma che Giuliano Amato ha pure concesso nel 2007 il raddoppio del contributo statale di 516 mila euro, vale a dire più di 1,3 milioni di euro! Intanto i vari presidenti si concedevano, alle spalle dei contribuenti pubblici, privilegi da nababbi.

Ora, pure, la Corte dei Conti definisce lacunosi i bilanci dell’Ente sordi. Si legge nella relazione della Corte presentata al presidente della Camera Fini: “L’Ente non ha redatto un bilancio consuntivo, ha invece, stilato una sorta di bilancio consolidato, non conforme alle disposizioni vigenti, fornendo a supporto una documentazione contabile incompleta e discordante, che rende impossibile la interpretazione della reale situazione economica e patrimoniale”. E prosegue la relazione: “Sia il conto economico che lo stato patrimoniale non risultano redatti secondo corretti principi contabili, né l’Ente ha fornito in fase istruttoria spiegazioni esaurienti ai numerosi quesiti posti; comunque, la documentazione relativa alla questione, pur richiesta, non è mai pervenuta a questa Corte. L’incompletezza della relativa documentazione non ha consentito li controllo sul conto consolidato”. La Corte dei Conti tira poi le orecchie al vari governi, colpevoli di non aver vigilato sull’Ente Nazionale Sordi. “Non risulta sia stata idoneamente assicurata la funzione della vigilanza ministeriale”. Responsabile attuale del mancato controllo sui bilanci dell’Ente è il ministro Annamaria Cancellieri e non si capisce perché non abbia ancora inviato un’ispezione dopo i primi articoli del Fatto. E continuano a chiamarlo ente morale!

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