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Spread a 290, vicino alla “soglia Monti”. Borse in rialzo, Piazza Affari positiva

Il presidente del Consiglio aveva fissato l'obiettivo del differenziale Btp-Bund a 287 punti base. Dietro al buon andamento diversi fattori: l'ottimismo per un possibile accordo che eviti il fiscal cliff negli Usa, la promozione della Grecia da parte di S&P e i buoni dati sull'Indice di fiducia delle imprese in Germania
Spread a 290, vicino alla “soglia Monti”. Borse in rialzo, Piazza Affari positiva
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Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi scende a 290 punti base, a un soffio dai 287 indicati come obiettivo dal presidente del Consiglio Mario Monti. Il capo del governo, un paio di settimane fa, aveva indicato proprio quella quota l’obiettivo dell’esecutivo, poiché si tratta della metà dei punti base dello spread registrati al momento dell’insediamento dei tecnici alla guida del Paese. 

Già in mattinata si erano allentate le tensioni sui mercati e lo spread era tornato sotto i 300 punti. Bene anche le borse europee, che restano saldamente in territorio positivo, con Madrid che sprinta e Milano che la segue a distanza ravvicinata, seguita dalle altre piazze finanziare.

L’impressione è che stavolta non si tratti del solito rimbalzo tecnico, ma di un’inversione di tendenza più consolidata, basata sul fatto che i due grandi spauracchi degli ultimi tempi, la crisi del debito europeo e il fiscal cliff Usa, stiano gradualmente rientrando. Negli Usa cresce l’ottimismo sulla possibilità di evitare, prima della fine dell’anno, il precipizio fiscale e cioè la terribile accoppiata di aumenti delle tasse e tagli della spesa pubblica, unita al fatto che il Congresso e la Casa Bianca stanno studiando un aumento del tetto del debito pubblico. In Europa, pesa positivamente la promozione della Grecia da parte di S&P, che toglie il rating di Atene dal default selettivo e lo rialza di ben 8 gradini a ‘B-‘, sulla scia del piano di salvataggio internazionale. Non è un caso che l’altra agenzia di rating, Fitch, nel suo rapporto sulle economie avanzate, prenda atto che la crisi del debito europeo è entrata in una “fase di calma” e, proprio per questo, lanci l’allarme sulla cosiddetta ‘complacency’ e cioè sul rischio di un abbassamento della guardia sulle riforme, puntando il dito sul pericolo delle elezioni in Italia e Germania nel 2013.

Altro segnale positivo: il balzo in avanti dell’indice Ifo sulla fiducia delle imprese in Germania, che a dicembre è stimato in rialzo, oltre le attese. Intanto lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti scende sotto quota 300, a un minimo di 295 punti e quello tra Bonos/Bund va giù a 384 punti, mentre accelerano le borse europee, con Madrid che viaggia quasi a +1,5%, Milano che sale intorno all’1% e Londra e Parigi vicine a +0,5%. Ai massimi da sette mesi e mezzo anche l’euro a quota 1,3280 dollari.

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