Il Pdl è vivo o morto? Per i militanti della Giovane Italia modenese è quantomeno agonizzante. L’addio alle primarie e il ritorno annunciato, ma non ufficiale, di Berlusconi e del suo cerchio ‘tragico’ non danno davvero molte speranze. Il Pdl perde pezzi ed elettori, ma c’è ancora chi lotta e combatte per rilanciare il dibattito interno al partito, in uno scenario totalmente imprevedibile.

I ragazzi della Giovane Italia (movimento che alle primarie avrebbe sostenuto l’ex ministro Giorgia Meloni), insofferenti alle vecchie logiche da seconda repubblica, hanno chiarito subito la loro posizione sul ritorno di Re Silvio: #iononlovoto, con loro ci sono i sostenitori di Guido Crosetto e del Sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, e la lista si sta allungando.

La Giovane Italia  porta avanti quella che potremmo chiamare l’agenda Meloni, «un deciso rinnovamento del proprio partito di riferimento, basato sulla partecipazione e lo smarcamento dall’immobilismo della vecchia classe dirigente», consapevoli che un accordo con la Lega Nord è decisivo, e con il sogno di allargare l’alleanza a Fermare il declino di Oscar Giannino; il messaggio che lanciano è chiaro: «per i politicanti e i paracadutati invece la pacchia deve finire». A Modena sembra che l’unico berlusconiano rimasto sia il capogruppo in comune Adolfo Morandi, a Roma? Difficile dirlo; quello che è certo che Berlusconi ha chiuso, con o senza il Pdl, se dovesse tenere duro, il partito si spaccherà, la pazienza sembra davvero finita…

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