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Sallusti contro Alfano, lite su Twitter per il comunicato di ‘solidarietà’

Il segretario del Pdl manifesta con una breve nota linkata sul sito di microblogging la sua vicinanza al direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi che, deluso, replica: "Grazie per un comunicato. Le libertà sono cose da ufficio stampa. Mettere faccia è troppo? Urlare eccessivo? Bastava telefonata"
Sallusti contro Alfano, lite su Twitter per il comunicato di ‘solidarietà’
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“Siamo vicini al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, per una decisione incomprensibile per chi ha a cuore la libertà di stampa in un Paese civile e democratico. E’ una vicenda triste, ma confidiamo che la politica, al di là delle appartenenze, si unisca per trovare un accordo possibile che scongiuri la previsione del carcere per i giornalisti, a tutela delle libere opinioni”. Il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano manifesta con un breve comunicato linkato su twitter la sua solidarietà al direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi nel giorno in cui si fa strada l’ordine degli arresti domiciliari a seguito della condanna per diffamazione. Un comunicato che arriva dopo la sollecitazione dello stesso Sallusti che, sempre sul sito di microblogging, aveva chiesto una reazione del segretario: “Alfano non ha proferito parola su mio arresto. É questo il leader del futuro partito dei liberali italiani?”.

Ma la ‘solidarietà’ espressa da Alfano non è stata apprezzata da Sallusti, insoddisfatto della nota: “Grazie per un comunicato. Le libertà sono cose da ufficio stampa. Mettere faccia è troppo? Urlare eccessivo? Bastava telefonata”. Intanto, dopo la bocciatura al Senato del ddl diffamazione che ha bocciato il carcere per i giornalisti il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto esorta a recuperare “l’accordo sulla diffamazione, elaborato e poi saltato in Parlamento“, senza riferimenti al carcere per i giornalisti, per “mettere fine al più presto a una situazione assurda e paradossale che da troppe settimane tiene banco e che sta offrendo dell’Italia uno spettacolo non degno di un Paese democratico e civile quale il nostro dovrebbe essere”.

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