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Pdl: scissione di Bertolini, Stracquadanio e Pecorella. Nasce “Italia libera”

Diversi ex ultrà berlusconiani nel nuovo soggetto politico che sarà presentato ufficialmente domani. Cinque deputati lasceranno il gruppo, ma l'obiettivo è raccoglierne una decina. L'ex pasionaria emiliana smentisce una regia occulta del Cavaliere: "Siamo liberaldemocratici, no all'Italia di Bersani e Vendola"
Pdl: scissione di Bertolini, Stracquadanio e Pecorella. Nasce “Italia libera”
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La pasionaria Isabella Bertolini, l’ex legale Gaetano Pecorella, il pasdaran Giorgio Stracquadanio e altri due parlamentari del Pdl, Roberto Tortoli e Franco Stradella. Ci sono diversi ormai ex ultrà berlusconiani in “Italia libera“, il nuovo soggetto politico promosso dalla Bertolini. La vicepresidente del Pdl alla Camera, e coordinatrice del partito in Emilia-Romagna, ha spiegato all’Adnkronos le ragioni del distacco dopo anni di militanza azzurra: “Siamo pronti alla sfida. Usciremo dal Pdl. Vogliamo costruire l’area dei liberaldemocratici che in Italia ormai non esiste più, pur di non lasciare l’Italia in mano a Bersani e a Vendola. Daremo vita a una componente autonoma”.

Bertolini esclude che dietro questa operazione ci sia lo zampino di Silvio Berlusconi: “Non c’è assolutamente nessuno dietro di noi, noi guardiamo a un’area alternativa alla sinistra”. L’ufficializzazione del nuovo soggetto arriverà domani, con una conferenza stampa convocata alle 13, a Montecitorio. Per il momento i parlamentari in uscita dal Pdl sarebbero cinque o sei e l’obiettivo è arrivare a quota dieci per creare una componente autonoma.

Italia libera nasce da un malcontento che cova da tempo. Isabella Bertolini aveva giù definito il Pdl un “partito finito”, e attaccato in particolare l’astro nascente Gianpiero Samorì, suo concittadino (entrambi sono di Modena) e “jolly” di Berlusconi e Dell’Utri alle primarie (sempre più in forse). Stracquadanio, irriducibile supporter del Cavaliere in mille apparizioni televisive, era già approdato al Gruppo misto. E Pecorella aveva più volte manifestato apertamente il suo dissenso sulla conduzione del partito. 

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