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Corte dei Conti: “Democrazia devastata, impegno per controllo spesa”

Il presidente Giampaolino ha assicurato che la magistratura contabile "è chiamata ad offrire un contributo straordinario - e 'a forze immutate' - sul fronte delle alterazioni, delle distorsioni e delle degenerazioni che, in assenza di sufficienti 'sensori', hanno infiltrato e devastato molti luoghi della politica
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Massimo impegno nello sforzo per “ripristinare la correttezza e la trasparenza” di fronte alle “alterazioni, distorsioni e degenerazioni che, in assenza di sufficienti sensori, hanno infiltrato e devastato molti luoghi della pratica democratica”. Il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, nel corso delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della magistratura contabile al Quirinale, ha assicurato l’impegno dell’istituzione per offrire un “contributo straordinario” al controllo della gestione rigorosa della spesa pubblica.

“La storia recente della Corte – ha detto Giampaolino – è quella che il Parlamento sta scrivendo in questi giorni, con norme che accrescono il ruolo dei controlli e della giurisdizione ai fini di una maggiore coesione e produttività della spesa pubblica, in un momento di grave difficoltà economica e finanziaria, ma anche di crisi della politica come ‘attività di servizio'”. In queste norme, ha dichiarato, “c’è un forte accento di austerità e di rigore nell’uso e nella finalizzazione delle risorse e del patrimonio collettivi, con la Corte che è chiamata ad offrire un contributo straordinario – e ‘a forze immutate’ – sul fronte delle alterazioni, delle distorsioni e delle degenerazioni che, in assenza di sufficienti ‘sensori’, hanno infiltrato e devastato molti luoghi della pratica democratica”.

“E’ caratteristica precipua dei controlli e della funzione della giurisdizione – ha proseguito- quella per cui la varietà e la complessità delle gestioni di pubblico denaro implicano modelli di controllo e forme di responsabilità non precostituiti o astratti – ha aggiunto – ma, piuttosto, capaci di affrontare pragmaticamente situazioni nuove; situazioni che, specie se impreviste o inattese, vanno aggredite con strumenti adeguati all’urgenza di adottare, secondo l’ordine delle competenze e delle responsabilità, politiche e amministrative, le conseguenti misure correttive o repressive”. “Posso, quindi, assicurare tutto l’impegno dell’Istituto nello sforzo di ripristinare la correttezza e la trasparenza di gestioni rimesse a organismi e figure soggettive alle quali non si estendeva, finora, la competenza di controllo e di giurisdizione della Corte”, ha garantito infine il presidente.

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