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Marsiglia, un bacio (saffico) ci salverà

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Alla manifestazione di Marsiglia di qualche giorno fa si sono riunite famiglie e persone che non vogliono che il legislatore francese introduca il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’adozione a favore delle coppie gay/lesbiche. Vogliono, invece, che il matrimonio rimanga un’istituzione riservata esclusivamente agli eterosessuali, come lo è tuttora.

La mascotte della manifestazione era un uomo che, armato di due ali rispettivamente dedicate alla madre (Maman) e al padre (Papa), danzava in modo goffo e barcollando, a simboleggiare i figli delle coppie eterosessuali che, già in balia di una società decadente, faticano a farsi strada e attendono l’inesorabile colpo di grazia che sarà loro inferto dal legislatore, se passasse il progetto di legge attualmente in discussione.

Ha però fatto scalpore la scelta di due ragazze, Julia e Auriane, di 17 e 19 anni, di darsi un bacio appassionato proprio davanti alla manifestazione, scatenando così le reazioni schifate delle spettatrici. Ed ecco piovere gli insulti, contro due ragazze il cui gesto ha fatto già il giro del mondo.

Molti penseranno: che sconsiderate! Insultare così delle persone riunite nell’esercizio di una loro libertà. Che poi, le facessero a casa loro queste cose, senza mostrarcele in pubblico.

Beh, udite udite! Anche per i gay e le lesbiche esiste una cosa chiamata libertà, che è soprattutto la libertà di vivere liberamente la loro condizione di coppia, nel pubblico come nel privato. Se non ci piace ciò che vediamo, possiamo sempre voltarci dall’altra parte.

Colpisce poi la reazione delle donne, ben visibile nelle foto relative all’episodio. Il disgusto che si legge nei loro volti è palese. Ed è proprio questo il punto: se da una parte abbiamo una coppia di giovani ragazze che esprimono il proprio affetto, il proprio amore, il proprio legame che non può essere, in quanto tale, innaturale, artificiale o disgustoso, dall’altra abbiamo delle persone la cui unica ragione che le ha portate a trovarsi lì è l’odio, l’insulto, lo scontro.

Si rivela così l’autentica motivazione dietro il rifiuto dei matrimoni e delle adozioni gay: la totale assenza di empatia, la mancata conoscenza delle realtà omogenitoriali, la volontà di non vedere l’ovvio e l’evidente, cioè che gli eterosessuali continueranno a sposarsi e ad adottare bambini anche se tale possibilità è aperta alle coppie dello stesso sesso.

L’unica provocazione che vedo è quella di chi vorrebbe che due ragazze di quasi vent’anni si baciassero solo all’ombra delle proprie mura domestiche e non alla luce del sole.

L’unica provocazione che vedo è quella di chi vorrebbe allargare la propria libertà fino a soffocare quella degli altri, semplicemente perché non gli piace.

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