Si rinnova l’appuntamento con le premiazioni del Club Tenco, anche quest’anno non sono state poche le sorprese e i nomi dei vincitori delle targhe 2012 sono: Afterhours, Enzo Avitabile, Francesco Baccini, Colapesce, Zibba & Alma Libre. Prima di addentrarci in ogni (il)logica considerazione, occorre fare opportune distinzioni. Nella sezione “Album dell’anno” infatti, c’è stato un ex aequo, condiviso tra la band di Manuel Agnelli, Zibba e Almalibre. Non è di poco conto scoprire che in tale sezione gareggiavano nomi altisonanti della musica italiana come Vinicio Capossela, Dente, Il Teatro degli Orrori e infine Edda. Onore quindi agli Afterhours che si aggiudicano l’ambìto premio.

A prescindere da gusti personali che in fondo non dovrebbero mai essere discussi, provare nuovamente ad immaginare – a distanza di un anno – le notti turbolente di Luigi Tenco e Amilcare Rambaldi crea un certo imbarazzo. Se nella scorsa edizione, all’indomani dell’incoronazione di Arrivederci Mostro! di Ligabue stavano “rivoltandosi nella tomba”, in questa, dopo aver saputo dell’assegnazione a Padania degli Afterhours, “si staranno perlomeno contorcendo”! Inevitabile chiedersi quale criterio sia stato utilizzato per stabilire i premiati.

Ora, piuttosto che Ligabue – intendiamoci – “Afterhours tutta la vita”! Ma non è questo il punto, bensì scoprire in primis come funzionano le nomination e successivamente sapere come avvengono le votazioni. Siamo sicuri che gli artisti prescelti fossero in assoluto i migliori dell’anno? Ecco, essere a conoscenza di questo aiuterebbe, se non altro per accettare in maniera serena gli exit pool conseguenti. Sembra di capire che le Targhe non siano assegnate dal Club ma da una commissione esterna costituita da circa 200 giornalisti. A fronte di ciò, impossibile non chiedersi se tali premi siano realmente svincolati da testate giornalistiche per le quali scrivono i vari corrispondenti. Se così non fosse, toccherebbe infatti pensare che quei giornali, “flirtando amabilmente” con le case discografiche, siano in grado di orientare il voto come meglio ritengono.

Non fate quella faccia! Se questo avviene per molte recensioni musicali pubblicate su portali web/riviste di riferimento, la stessa cosa potrebbe succedere anche per questo tipo di manifestazioni.
Dite che in questo caso stia serpeggiando una dose eccessiva di malafede? Forse; di certo non si tratta di un’accusa strisciante ma di una semplice interrogazione alla quale ci si aspetterebbe una risposta precisa, poiché il mondo non è in mano soltanto a chi non vuole vedere né sentire. Lecito così sperare che alla fine le cose possano, un giorno, cambiare.

Tornando ai vincitori, è ovvio che la questione non è rivolta al loro operato; l’impegno profuso nel nuovo album è tangibile. Come ampiamente sottolineato in altri articoli, Padania è un disco di rottura in cui ad essere evidenziata è la voglia di emanciparsi dalle proprie consuetudini musicali. Su questo impianto, gli After possono sperare di restituire alla loro più che ventennale carriera, un profondo rinnovamento. Trattasi dunque di una ripartenza, certo non di un album compiuto al punto tale da essere celebrato con tale prestigio.

Dopo quanto affermato, sapere che la maggioranza dei giornalisti accreditati abbia ritenuto Padania “il disco bisesto”, mi catapulta dalle parti del dubbio; se Padania è l’album dell’anno, allora il sottoscritto, per il 2013, dovrà prendere in seria considerazione la proposta pervenutagli da più parti in passato: anziché continuare a trattar di musica… andare a vangare la terra!

Non mi dilungherò parlando degli altri premi, se Il Tenco è questo, non esiste la curiosità di scoprire quale sia il giovane predestinato “in rampa di lancio”e neppure sapere chi sia l’ex aequo che ha vinto il premio insieme agli Afterhours; il solo fatto di essere giunti ad ottobre senza aver mai sentito nominare Zibba e men che meno i Fabularasa… riporta all’ennesimo sliding doors: da una parte le dosi sempre più indecenti di malafede e dall’altra, la consapevolezza che “la zappa” può essere per il futuro una reale alternativa “alla penna”.

Nel frattempo, il solito dj qualunque, in attesa di capire se andare “per cipolle o per pomodori”, resta placidamente disteso sul divano sognando gli Afterhours, i quali, anziché sbandierare ai quattro venti di aver vinto Il Tenco, lo rifiutano clamorosamente, facendo di tale decisione lo spot ideale per inaugurare il nuovo corso.
Un sogno, giustappunto.

9 canzoni 9 … zappando la terra

LATO A

Duquesne Whistle • Bob Dylan

Chicago • Tom Waits

The Gravedigger’s Song • Mark Lanegan

Yesterday Tomorrows • Tindersticks

LATO B

Uscita • Incoronato Elettrico

La Luce Cinerea dei LED • Umberto Palazzo

Nagorny Karabach • Einsturzende Neubauten

O’Children • Nick Cave

Idumea • Current 93 & Marc Almond

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