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Scozia, Fiandre e Catalogna: micro Stati d’Europa?

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La retorica è sempre stupida, ma è difficile dirlo in un altro modo: ieri è stata una giornata storica per la Scozia, che ha ottenuto il referendum per l’indipendenza. Si terrà a ottobre 2014, voteranno anche i 16enni e la domanda posta ai cittadini sarà semplice: volete lasciare il Regno Unito? Sì o no?

Contemporaneamente, dall’altra parte della Manica, il Belgio si è svegliato con i risultati delle elezioni locali: avanzano decisamente i separatiti fiamminghi del NVA. Il loro leader Bart de Wever ottiene circa il 37% ad Anversa, roccaforte fiamminga. I socialisti (francofoni), oltretutto, non vanno benissimo nelle province vallone. Il giornale di Bruxelles Le Soir titolava stamattina con enfasi: “Il Belgio c’è un po’ di meno”. In altre parole, l’affermazione del partito di De Wever rappresenta un passo verso la frammentazione del già spaccato piccolo Paese federale.

Mettiamoci anche la Catalogna. La ripresa in forma decisa del separatismo da Madrid si gioca in un contesto certamente diverso dai due precedenti, perché diverso è il quadro economico e istituzionale. Eppure segnala una tendenza centrifuga di tre macro-regioni (o autentici stati nazione fondati su culture, lingue ed economie omogenee, come credono i loro sostenitori?).

I tre casi rappresentano certamente un problema per l’Europa, quindi per tutti noi. Sia per quella intesa come continente, con la sua complessa identità storica e culturale, sia più strettamente per le istituzioni dell’Unione a 27. Scozia, Fiandre belghe e Catalogna saranno gli unici casi – nell’Europa occidentale post Muro di Berlino – di fuga dalla forma Stato Nazione nata nei secoli passati? Oppure a catena emergeranno altri separatismi, o richieste più o meno chiare di devoluzione?

Una cosa è certa. La difficile costruzione dell’Europa sovranazionale fa già molta fatica ora, per motivi che spaziano dalla crisi della moneta alle continue rivendicazioni di sovranità, quella che gli Stati membri non vogliono cedere a Bruxelles. Lo scenario di oggi mostra come, in futuro, il processo rischia perfino di complicarsi.

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