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Tintarella vs Sud Sudan 50-0 (e altre anomalie dell’informazione)

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SudanMentre i servizi degni di Minzoparade, come quelli sulla tintarella perfetta o sulla clinica per cani sono ormai consuetudine, nel mondo succedono cose importanti.

E molte di queste cose importanti non vengono raccontate. Ogni anno Medici Senza Frontiere chiede all’Osservatorio di Pavia un’analisi della rappresentazione delle emergenze umanitarie nei principali telegiornali italiani – il Rapporto sulle crisi dimenticate – e i risultati sono sempre sconfortanti perché si avvicinano molto ad un punteggio del tipo: “tintarella vs Sud Sudan 50-0”.

Del Sud Sudan ad esempio scommetto che non avete sentito parlare molto, eppure dopo essersi costituito come Stato indipendente circa un anno e mezzo fa, continua ad affrontare le conseguenze del conflitto armato, lo sfollamento su vasta scala di rifugiati, scontri tra comunità, scarso accesso alle cure mediche, alluvioni, epidemie e malnutrizione. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del carburante e la chiusura delle frontiere tra il Sud Sudan e il Sudan, hanno portato a una crescente insicurezza alimentare. Nei campi rifugiati decine di migliaia di civili fronteggiano epidemie trasmesse dall’acqua che sono la diretta conseguenza delle inondazioni. Attualmente, in piena stagione delle piogge, c’è il picco di malaria, di diarrea e di infezioni trasmesse dall’ acqua, come l’epatite. E i  dati epidemiologici dei campi rifugiati indicano con chiarezza un’emergenza: muoiono una media di 5 bambini al giorno e un bambino su tre è affetto da malnutrizione.

E’ passata in sordina anche un’altra notizia recente che riguarda la compagnia farmaceutica Novartis, presentatasi davanti alla Corte Suprema indiana per cercare di minare una norma chiave della legge indiana sui brevetti.

Concepita per impedire alle case farmaceutiche di estendere il loro monopolio sui farmaci con brevetto in scadenza, la norma nota come Sezione 3d, stabilisce che una nuova forma di un medicinale conosciuto, possa essere brevettata solamente se ne viene dimostrata l’accresciuta efficacia terapeutica rispetto al farmaco già esistente. Si tratta di un provvedimento volto a fermare la prassi delle industrie di estendere all’infinito i propri monopoli, attraverso piccole e irrilevanti modifiche di routine su farmaci esistenti.

La Novartis ha infatti ingaggiato una battaglia legale nel 2006, per richiedere l’incostituzionalità della 3d. Quasi mezzo milione di persone hanno firmato quindi la petizione di Medici senza Frontiere “Stop Novartis” per chiedere alla casa farmaceutica di abbandonare la causa. Eppure Novartis, pur avendo perso la causa nel 2007, torna ora all’attacco con una nuova azione legale.

Grazie alla 3d sono stati respinti brevetti su versioni pediatriche e combinazioni a dose fissa di medicinali per la cura dell’Hiv, formulazioni per le quali è quanto mai necessario disporre di equivalenti generici a basso prezzo. Se vincesse Novartis si limiterebbe enormemente la competizione dei farmaci generici, che hanno reso possibile, per esempio, con l’abbattimento del prezzo dei farmaci per l’Hiv del 99%, l’accesso alle cure antiretrovirali per 8 milioni di persone nei Paesi in Via di Sviluppo

Siamo proprio sicuri che al pubblico interessino di più la tintarella e la clinica per cani?

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