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Testamento biologico, riparte iter al Senato. Marino: “Solo fini elettorali”

Il testo già votato alla Camera obbliga a subire comunque nutrizione e idratazione artificiale. Questa mattina sul tema era intervenuta Paola Binetti (Udc):''L'idea di chiudere la legislatura senza arrivare a un voto definitivo" sarebbe “una sconfitta per il Parlamento. I cittadini, gli elettori, devo sapere cosa un partito pensa su un tema fondamentale come il fine vita"
Testamento biologico, riparte iter al Senato. Marino: “Solo fini elettorali”
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Riprenderà in commissione Sanità al Senato l’esame del disegno di legge sul testamento biologico. La commissione, in seduta plenaria, ha espresso voto favorevole (14 sì e 10 no) alla ripresa dei lavori. L’iter verrà definito dall’ufficio di presidenza martedì prossimo. In commissione “si è ricostituita la maggioranza Pdl-Lega – ha detto il senatore Pd Ignazio Marino – è l’ennesima dimostrazione che temi come quelli legati al testamento biologico, di enorme rilevanza per la vita delle persone, sono utilizzati da personaggi come Bossi e Berlusconi solo a fini elettorali. Penso –  ha spiegato Marino a conclusione della seduta della commissione – che gli italiani puniranno questi partiti duramente anche e proprio per tale atteggiamento di poco rispetto”. Marino ha quindi sottolineato come il testo del ddl già licenziato dalla Camera obblighi in pratica tutti i cittadini a “subire i trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale anche se hanno essi stessi indicato una volontà contraria”. Dal momento che “si è ricostituita questa maggioranza Pdl-Lega – ha commentato – è ovvio che non ci sono possibilità per un cambiamento sostanziale del testo del provvedimento”. A fronte di quanto accaduto in commissione Sanità, ha quindi affermato il senatore Pd, “penso che il Partito democratico debba valutare se sia possibile continuare un percorso di maggioranza Pdl-Pd in questo Paese. Il Pd – ha concluso Marino – deve riflettere sul fatto se sia giusto prendere in giro gli italiani a sei mesi dalla fine della legislatura”.  ‘Non siamo ancora in campagna elettorale e ancora non si è arrestata l’attività del Parlamento. Noi siamo pronti” dice il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini

Questa mattina sul tema era intervenuta Paola Binetti (Udc): ”L’idea di chiudere la legislatura senza arrivare a un voto definitivo” sarebbe “una sconfitta per il Parlamento”. Certo, ammette, c’è “il rischio di strumentalizzazioni, perché dopo un lungo momento di relativa calma in cui le forze della maggioranza hanno stressato gli elementi di unione” ora le forze politiche ricominciano a distinguersi in vista della campagna elettorale. Ma “i cittadini, gli elettori, devo sapere cosa un partito pensa su un tema fondamentale come il fine vita” e “su questo non ci possono essere tatticismi, ma deve restare la possibilità di votare in coscienza”. Peraltro, aggiunge, “Casini ha sempre detto che i temi etici vanno tenuti fuori dai programmi” su cui magari misurare le alleanze future. La legge va votata “anche per spazzare via eventuali ambigiutà. Se la legge fosse stata in vigore – chiarisce – il carindale Martini avrebbe potuto ugualmente rifiutare le cure”. Carlo Maria Martini, morto il 31 agosto scorso, aveva rifiutato qualsiasi accanimento.

“Il nostro gruppo ha votato contro il riavvio dell’esame in commissione del disegno di legge sul testamento biologico, dopo mesi che si era deciso di dare priorità, data la grave crisi economica del Paese, a questioni che riguardano più direttamente i problemi delle persone e soprattutto dei più deboli, come la costituzione del fondo per la disabilità grave, il problema dell’autismo infantile, la diffusione del diabete ed altri”  ha fatto sapere la senatrice Fiorenza Bassoli, capogruppo Pd in commissione Sanità, motivando il voto contrario dei Democratici. “Sospetto che qualche forza politica pensi di rifarsi l’immagine rovinata dal punto di vista dell’etica pubblica, usando in modo strumentale i temi bioetici – ha commentato Benedetto Della Vedova, capogruppo Fli alla Camera – E’ evidente che ognuno si assume le sue responsabilità per le iniziative che prende e che l’attività legislativa non si ferma finché c’è tempo”. Ma quello sul fine vita è “un brutto compromesso”, un testo “fortemente divisivo e controverso” e “forse sarebbe più utile unire le forze parlamentari su un tema come la legge elettorale e magari la riduzione dei parlamentari, temi su cui la richiesta dell’opinione pubblica e0 maggioritaria e trasversale” piuttosto di tornare a dividersi su un tema “su cui non c’è stata piena condivisione nemmeno tra chi ha posizioni più intransigenti”. 

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