Mentre la Fiat ferma gli impianti, gli azionisti contano gli utili. Exor, la holding che controlla  il Lingotto, ha chiuso il primo semestre 2012 profitti per 214,6 milioni di euro. Una somma più che dimezzata rispetto all’anno prima, ma pur sempre ragguardevole. Anche perché l’utile della prima metà del 2011, 477,2 milioni, includeva “il provento atipico netto dall’acquisizione del controllo Chrysler da parte del gruppo Fiat”, dove la quota attribuita a Exor era stata di  323,3 milioni. 

Una somma “virtuale”, quindi, dato che è stata determinata sulla base del valore di circa 5,8 miliardi di euro attribuito alla casa di Detroit al momento dell’acquisto della quota di controllo di Chrysler il 3 giugno 2011 in linea con il prezzo pattuito tra Fiat ed il dipartimento del Tesoro Americano per il 6% della società.

Intanto il valore del patrimonio netto di Exor attribuibile ai soci della controllante è salito a 6,9 miliardi, quasi 500 milioni in più rispetto a fine 2011, mentre i debiti sono aumentati di 176 milioni a 501,8 milioni “principalmente per effetto degli investimenti effettuati nel periodo”.

Per fine anno la holding degli Agnelli prevede “un risultato positivo“, pur precisando che i risultati economici “dipenderanno in larga misura dall’andamento delle principali società partecipate”. A partire da Fiat, Fiat Industrial e Juventus. 

 

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