Un assaggio di quello che aspetta Londra nelle prossime settimane con l’inizio dei Giochi Olimpici si è avuto nei giorni scorsi grazie dall’apertura di alcune delle famigerate Olympic Lanes, ovvero le corsie preferenziali – riservate agli atleti, agli addetti ai lavori, ai politici e alle celebrità cui è stato concesso l’agognato permesso – che avrebbero dovuto decongestionare il traffico cittadino. Il risultato è stato il caos totale. Oggi Londra è stata paralizzata dalla protesta dei black cabs, i caratteristici taxi britannici, che a centinaia hanno protestato nel centro cittadino contro la loro esclusione dalle corsie preferenziali, pena il pagamento di una multa di 130 sterline per ogni volta che si sfora. Multa prevista anche per automobili, moto e pure per le biciclette. Nemmeno ai ciclisti è infatti permesso di utilizzare le Olympic Lane, uno strano modo di incoraggiare la mobilità sostenibile.

Ma è la mobilità cittadina in generale ad essere preda del caos. Lunedì, giorno di arrivo della maggior parte degli atleti e delle delegazioni olimpiche all’aeroporto di Heathrow, è stata aperta la prima corsia preferenziale sulla M4, l’autostrada che collega lo scalo al centro città. Con gente che è rimasta per diverse ore bloccata nel traffico, sia nelle varie autostrade e superstrade che entrano a Londra, sia nelle circonvallazioni e nelle strade urbane. A subirne le conseguenze peggiori soprattutto i pendolari e i londinesi costretti a usare la macchina per lavoro, ma anche gli atleti che hanno raccontato di viaggi infernali per arrivare da Heathrow al Villaggio Olimpico.

Lunedì la M4 si è trasformata in un delirio, alcune code si sono formate sulle strade affluenti addirittura ad oltre 50 km dall’ingresso in autostrada, perché fin dalla mattina i pendolari, terrorizzati, praticamente fermavano la macchina all’imbocco con la M4 non sapendo dove andare. Ma in città non è andata meglio. Uno dei problemi è stato che le Olympic Lanes entrano in funzione ognuna in giorni diversi: alcune lo sono da lunedì, altre lo saranno solo a ridosso dei giochi. Sulla A40 (un’importante circonvallazione urbana che entra da ovest, passa sopra Hyde Park e arriva alla stazione di King’s Cross) per esempio la preferenziale olimpica è in vigore solo dal 25 luglio. Ma questo non è stato spiegato adeguatamente, e così in questi giorni si è congestionata inutilmente anche la A40, perché quasi tutti gli automobilisti hanno evitato la corsia contrassegnata come Olympic Lane.

Altri disagi si sono manifestati sulla A4: una strada che attraversa il centro di Londra, tra cui luoghi ad alta densità di traffico come la zona di Westminster e del Big Ben. Ebbene, qui la carreggiata è contraddistinta da una strana caratteristica: la segnalazione della Olympic Lane appare e scompare lungo il tragitto senza soluzione di continuità, mandando in confusione tutti e creando ingorghi assurdi. In Southampton Road, nella centrale zona di Holborn, la preferenziale olimpica è stata messa sull’unica corsia disponibile tra la classica preferenziale per gli autobus e il senso di marcia inverso, ma la strada non è stata chiusa. Ciò significa che ad un certo punto della via, su qualunque corsia si trovi, il guidatore sta commettendo un’infrazione.

Così, il ministro dello Sport Hugh Robertson si è trovato costretto ad annunciare che se i disagi persistono le preferenziali potrebbero anche essere riaperte al pubblico. Mentre il sindaco Boris Johnson alla furia dei cittadini ha così risposto: “Che ci si possa mettere quattro ore ad arrivare da Heathrow al Parco Olimpico è un’esagerazione, al massimo saranno due ore e mezza”. Assicurando poi che appena la gente capirà come usare le preferenziali il tragitto si ridurrà ad un’ora al massimo. E ha poi concluso: “E’ ovvio che ci siano problemi per la cittadinanza durante il periodo delle Olimpiadi, ma questo lo si sapeva prima”. Peccato che il suo compito sarebbe stato proprio quello di evitarli questi problemi. O almeno di ridurli al minimo, non di scherzarci sopra.

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