Se sull’anno la produzione industriale mostra un andamento fortemente negativo come rilevato dall’Istat, segna una diminuzione del 6,9 per cento, nell’ultimo mese sembra ridare qualche segno di speranza, facendo segnare un incremento dello 0,8 per cento. Migliora quindi seppur di poco il quadro produttivo, a giugno scorso lo stesso dato segnava perdite del’1,9 per cento su base mensile e del 9,2 per cento su base annua, i dati peggiori dal novembre 2009. E’ stato un maggio difficile per tutti i comparti (il peggiore quello dei beni intermedi) mentre a livello settoriale regge l’attività estrattiva e collassa la fabbricazione di autoveicoli.

Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice è diminuito dell’1,9 per cento rispetto al trimestre immediatamente precedente. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno invece la produzione è scesa del 6,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si registrano a maggio variazioni tendenziali negative in tutti i comparti. La diminuzione più marcata riguarda il raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%).

Diminuisce in modo più contenuto l’energia (-3,3%). Nel confronto tendenziale, gli unici settori in crescita sono quelli dell’attività estrattiva (+2,3%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,2%). Le diminuzioni più ampie si registrano per i settori della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-12,2%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,5%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-9,7%). Crollano gli autoveicoli che a maggio hanno visto una flessione del 20,9 per cento. 

 

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