Protagonista suo malgrado di una crisi economica, sociale e politica che coinvolge tutta l’Unione Europea e che, comunque si svilupperà, è destinata a segnarne il futuro, la Grecia sta attraversando il momento più difficile della sua storia recente. Nonostante o forse proprio per questo, la scena culturale greca è più vivace che mai, e sa raccontare meglio di tanti articoli e reportage la realtà che la circonda: lo ha dimostrato nelle scorse settimane il festival Chantiers d’Europe al Théâtre de la Ville di Parigi, dove la Grecia era l’ospite d’onore, e lo conferma Cuore di Grecia, la rassegna estiva che Teatri di Vita proporrà a Bologna dal 12 al 29 luglio.

Se il festival parigino era focalizzato sul teatro, quello bolognese indagherà la produzione più recente in campo cinematografico e coreografico, con qualche apertura sulla scena musicale. Ad inaugurarlo sarà pero’ uno sguardo all’indietro, quando la caduta del muro di Berlino prospettava per l’Europa un futuro pieno di speranze: la proiezione di Paesaggio nella nebbia, un omaggio a due maestri del cinema internazionale recentemente scomparsi, Theo Angelopoulos e Tonino Guerra, rispettivamente regista e sceneggiatore del film, che vinse gli European Film Awards nel 1989.

Fino al 29 luglio saranno poi proiettati – in versione originale sottotitolata, ad eccezione di Un tocco di zenzero, in programma il 15 luglio – altri altri dieci film realizzati negli ultimi anni da altrettanti giovani registi greci e mai usciti in Italia. Tra questi segnaliamo Kynodontas, di Giorgios Lanthimos (26 luglio), vincitore nella sezione Un certain regard al festival di Cannes e nominato agli Oscar come miglior film straniero nel 2009: una surreale e inquietante versione del mito platonico della caverna, dove una ricca famiglia borghese fa crescere i propri figli senza alcun contatto con il mondo esterno, privandoli addirittura del nome.

Proprio come se la Grecia fosse un paese sotto assedio, ogni serata sarà aperta da una lettera dal fronte interno (il titolo è preso in prestito da un libro di Stefano Tassinari). Un cittadino italiano leggerà una corrispondenza scritta da un cittadino greco, suo omologo per professione, condizione anagrafica o interessi, su un aspetto della società : l’economia, la politica, la scuola, il lavoro, la ricerca, la salute, l’arte, la terza età…

Per la danza, arriveranno a Bologna alcune delle compagnie più interessanti della scena greca, i cui fondatori hanno deciso di tornare a lavorare nel paese di origine dopo esperienze internazionali di rilievo, spesso continuando a collaborare con artisti di diverse nazionalità: Yelp di Mariela Nestora (14 luglio), Amalgama di Maria Gorgia (15 luglio), Rootlessroot, fondata da due ex danzatori di Vandekeybus, Linda Kapetanea e Jozef Frucek (21 luglio), Oktana di Kostantinos Rigos, che oltre che coreografo è filmmaker e artista visivo (22 luglio) , Zita dance company, che presenterà il suo spettacolo « Mothers » subito dopo il debutto al Festival di Atene (28 luglio), e infine Zoi Dimitrou, già allieva di Trisha Brown, che chiuderà il festival il 29 luglio con una doppia performance.

Tre i dj set in programma, protagonisti altrettanti dj che si sono formati tra la musica elettronica e i dance floor più rinomati d’Europa : Tareq (13 luglio), Moire Patterns (20 luglio) e Ekkohouse (27 luglio).

Come ogni paese mediterraneo che si rispetti, la Grecia vanta anche una ricca cultura gastronomica : un aspetto di cui si è fatta carico con giusto orgoglio la Comunità Ellenica dell’Emilia-Romagna, che allestirà nel parco una taverna dove gustare i piatti tradizionali.

Infine, come evento collaterale, ogni sera alle 20 andrà in scena l’ultimo spettacolo di Andrea Adriatico L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi uno dei testi più surreali di Copi, interpretato da Anna Amadori, Olga Durano e Eva Robin’s.

Programma completo e informazioni su www.teatridivita.it

di Vega Partesotti

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