Il mondo FQ

Aids, il cardinal Bertone: “Ai malati cura gratuita. Africa continente della speranza”

"Non possiamo continuare a tollerare la morte di tante madri; non possiamo pensare a migliaia di bambini come una generazione perduta." dice il segretario di Stato vaticano alla VIII Conferenza Internazionale "Dream" promossa dalla Comunità di Sant'Egidio 

Aids, il cardinal Bertone: “Ai malati cura gratuita. Africa continente della speranza”
Icona dei commenti Commenti

“Non possiamo continuare a tollerare la morte di tante madri; non possiamo pensare a migliaia di bambini come una generazione perduta. Nulla è perduto: l’Africa ha sufficienti energie ed è il continente della speranza”. La riflessione è del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, intervenuto alla VIII Conferenza Internazionale “Dream” promossa dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema dell’Aids. Papa Benedetto XVI (che lo scorso novembre è stato in vista nel continente, ndr) con tutta la Chiesa ama l’Africa e invia la sua benedizione a questa assemblea. Siamo impegnati con voi in questa lotta per la vita, sappiamo che l’Aids non è un destino fatale dell’umanità. Tutti insieme, con l’aiuto di Dio, abbiamo la possibilità e la forza per sconfiggerlo. Abbiamo il dovere di promuovere con rinnovato slancio il dono della vita”.

Il cardinale ha aggiunto che “in questa sede, a nome del Santo Padre, mi faccio voce di tanti sofferenti, di tanti malati che non hanno voce” e ha spronato la comunità internazionale, gli Stati e i donatori, a fornire “presto ai malati di Aids una cura gratuita ed efficace. Che sia consentito l’accesso universale alle cure. Non perdiamo tempo e investiamo le tutte risorse necessarie”. Infine Bertone ha ricordato che la Chiesa “è molto preoccupata per questo vero dramma del nostro tempo” e che attualmente circa il 30% dei Centri per la cura dell’Hiv-Aids in tutto il mondo sono cattolici. Secondo Bertone: “I risultati di Dream e gli studi di previsione dell’Oms lo confermano: l’accesso universale alle cure è raggiungibile, scientificamente provato ed economicamente percorribile. Non è un’utopia: è possibile. Anche in Africa come in Europa abbiamo il dovere di raggiungere ogni donna sieropositiva in gravidanza, somministrarle la terapia antiretrovirale, consentirle di dare alla luce un bambino libero dall’Aids e di farlo crescere con il suo accompagnamento materno. La mortalità materna in Africa – ha detto ancora – è, in forte percentuale, legata all’Aids. Non possiamo continuare a tollerare la morte di tante madri; non possiamo pensare a migliaia di bambini come una generazione perduta”. Questa malattia continua a colpire migliaia di persone nel mondo ogni giorno.

“In concreto – ha detto Bertone – le azioni nel campo dell’Aids si possono così ricordare: promozione di campagne di sensibilizzazione, programmi di prevenzione ed educazione sanitaria, sostegno agli orfani, distribuzione di medicinali ed alimenti, assistenza domiciliare, ospedali, centri, comunità terapeutiche per cura e assistenza del malato di Aids, collaborazione con i governi, cura nelle carceri, corsi di catechesi, elaborazione di sistemi di aiuto tramite internet, istituzione di gruppi di appoggio al malato”. “Il Beato Giovanni Paolo II – ha sottolineato poi il cardinale – ha istituito poi nel 2004 la Fondazione ‘Il Buon Samaritano, affidata al Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, e confermata dal Papa Benedetto XVI, per portare aiuto ai malati più bisognosi, in particolare le vittime dell’Aids”. “Per la Chiesa – ha aggiunto – chinarsi come il Buon Samaritano verso l’uomo ferito abbandonato sul ciglio della strada è adempiere a quella “giustizia più grande” che Gesù chiede ai suoi discepoli, perchè l’adempimento della Legge è l’amore. Lo facciamo con passione ogni giorno e lo continueremo a fare in tutto il mondo”. L’anno scorso l’Italia aveva promesso al fondo alla lotta contro la malattia, ma poi non li aveva versati. 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione