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Europei 2012, al biscotto ci abbiamo pensato solo noi

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Soltanto a noi è venuto in mente il biscotto. Anzi, a me no. Cioè, io non pensavo a un pareggio di Spagna e Croazia patteggiato, neanche mi sarebbe venuto in mente se non fosse stata per quella campagna stampa che ha diffuso la cosa come fosse una certezza. Sono passati giorni di isteria completa, con il 2-2 a tavolino che pareva una cosa ovvia da concordare (sarà che siamo esperti in queste cose?). Che assurdità. Invece di pensare che gli altri avrebbero semplicemente giocato a calcio…la cosa più normale che doveva accadere. E, infatti, Del Bosque ha detto proprio questo a partita finita: “Non ci abbiamo minimamente pensato”. E così hanno fatto. Spagna e Croazia hanno giocato bene fino alla fine, e Iniesta e compagni hanno meritato di passare.

Per noi, invece, tutto doveva andare diversamente. E in campo abbiamo pure giocato male. Ricapitoliamo: contro la volenterosa, sgangherata, ma scarsissima Irlanda (che secondo me è la squadra peggiore di questo Europeo), portiamo a casa un 2-0 molto sofferto. Prima mezzora da incubo (qualsiasi altra squadra ce ne faceva tre, di gol), poi arriva la rete di testa, fortunosa, di Cassano (uno che speriamo non apra più bocca, da qui alla fine del torneo), e ci si rimette in carreggiata. La notizia, per ora, è solo che segnano gli attaccanti, e pure su azione. Andiamo avanti, e il secondo tempo è finalmente migliore del primo, arriva il gol di Balotelli (uno che, già solo per il modo di fare, per l’arroganza, per l’ignoranza, per la facile suscettibilità (e lasciamo stare quello che ha combinato in Inghilterra, tra auto distrutte, multe, e storielle di donne) doveva stare a casa), con conseguente scatto d’ira (bloccato sul nascere da Bonucci: “sbraitava in inglese”), e la partita finisce così. Gioca bene Balzaretti, benino Barzagli, Chiellini e Marchisio, sufficienti De Rossi e Pirlo, mentre Di Natale fa sforzi a vuoto (ma è l’unico che mi piace della spedizione azzurra). Rimane l’enigma Thiago Motta, lento, lentissimo, inconcludente: ma perché gioca sempre?

Per noi l’appuntamento è fissato a Kiev, domenica, contro l’Inghilterra degli alti e bassi, o la solida Francia (escludo l’Ucraina, troppo debole; fuori la Svezia, svogliata e triste, a parte il talento di Ibra). Ma la mia domanda è questa: ma se, a parti invertite, Italia e Irlanda (degli ex Nazionali, Trapattoni e Tardelli), si fossero trovate nella possibilità di passare con un bel 2-2 concordato, cosa sarebbe successo?

Ps: Applausi a Marchisio, che in un’intervista a Uomo Vogue ha dato un seguito alla questione “gay nel calcio”, con parole intelligenti e ferme. Dopo le stupidaggini di Cassano, per fortuna, anche in questo ambiente ogni tanto si fanno sentire persone come Marchisio. Tipi seri.

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