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Civitavecchia, solo sette voti al candidato accusato di “vendere” impieghi al Senato

Nella città in provincia di Roma, flop elettorale del pidiellino Adriano Sinopoli. Pochi giorni prima del voto, ilfattoquotidiano.it aveva pubblicato l'audio in cui il politico prometteva ad alcuni ragazzi un posto di lavoro a Palazzo Madama. Secondo la denuncia di questi ultimi, in cambio di soldi

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Soltanto sette preferenze: Adriano Sinopoli non riesce nella sua scalata al consiglio comunale di Civitavcchia. Il candidato che correva nel Pdl per Gianni Moscherini sindaco – oggi al ballottaggio contro Pietro Tidei del Pd – era stato denunciato il 27 aprile da quattro ragazzi per truffa e millantato credito. L’accusa: aver promesso posti di lavoro da usciere al Senato in cambio di 44 mila euro. Ilfattoquotidiano.it, tre giorni fa, ha raccontato la vicenda con un’inchiesta, e alla vigilia delle elezioni, Sinopoli, si è giustificato così: “Volevo aiutare alcuni giovani disperati che sono venuti a cercarmi per un lavoro”. E ha annunciato di aver dato mandato al proprio avvocato di denunciare per estorsione i quattro ragazzi. Secondo l’accusa, l’aspirante consigliere non era solo: ad aiutarlo ci sarebbe stato un usciere di Palazzo Madama, Ivo Paliani, ex carabiniere, da marzo agli arresti per aver ucciso la moglie con un colpo di pistola alla testa.

VIDEO – “UN LAVORO AL SENATO IN CAMBIO DI SOLDI”

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Una volta emersa la vicenda, Sinopoli ha fornito la sua versione dei fatti, che però evidentemente non ha convinto gli elettori: “I ragazzi mi hanno chiesto le somme che avevano dato a Paliani pur sapendo che non le avevo prese io e mi hanno minacciato di divulgare la notizia sulla stampa pochi giorni prima delle elezioni”. Alla vigilia della tornata elettorale ha comunque voluto allontare qualsiasi sospetto sull’ex sindaco Moscherini, oggi al ballottaggio contro Pietro Tidei, dichiarando l’estranietà dell’amministrazione comunale e del Pdl nella vicenda.

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