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“Ho lasciato la Cisl per la Cgil. E ora mi vogliono cacciare”

La denuncia è di un dipendente camerunense del magazzino Autogrill di Pieve Emanuele (Milano). Ma il sindacato sotto accusa si difende: "Nessun attacco, non è mai stato un gran lavoratore. E non si è presentato al nuovo turno che gli è stato assegnato”

“Ho lasciato la Cisl per la Cgil. E ora mi vogliono cacciare”
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“Da quando mi sono iscritto alla Cgil mi sta cascando il mondo addosso”. Pierre Martial Essomba, 37 anni originario del Camerun, la sua decisione l’ha presa dieci giorni fa. Ma a qualcuno non deve essere andata giù, dice. Così lunedì scorso, alla cooperativa Sanguglielmo Nord che lavora nel magazzino Autogrill di Pieve Emanuele (Milano), gli hanno detto che d’ora in poi il suo turno sarebbe stato quello delle 4 del mattino anziché quello delle 15. Lui ha protestato, non ha accettato. E ieri lo hanno sospeso per una settimana.

“Il 3 maggio c’è l’assemblea dei soci. Ho paura che mi caccino via”, continua Pierre, un tempo iscritto alla Cisl. “Non mi sentivo più tutelato da quel sindacato”, spiega. Così è passato alla Cgil e per il nuovo sindacato, che non era ancora rappresentato in cooperativa, è diventato delegato sindacale insieme a un collega. Pierre pensa che il cambio di turno sia una ritorsione per la sua adesione alla Cgil, in un magazzino che “appartiene alla Cisl”. Potrebbe avere pesato – dice – anche quella foto appesa in bacheca che lo ritrae insieme al segretario del sindacato Susanna Camusso: gliel’hanno scattata il 25 aprile al corteo di Milano per l’anniversario della Liberazione.

“Evidentemente alla cooperativa non è piaciuto che alcuni lavoratori si siano organizzati nella Cgil e abbiano costituito la rappresentanza sindacale in azienda”, afferma Ettore Montagna, segretario del settore Merci della Filt-Cgil di Milano, secondo cui non c’è alcuna valida motivazione che giustifichi la sospensione. “Chiediamo ad Autogrill di intervenire perché è impensabile che in un suo magazzino possano verificarsi episodi del genere”, prosegue il sindacalista. Che parla di un “atto indirizzato chiaramente contro la Cgil, se si pensa che all’interno della stessa cooperativa esiste già un’altra organizzazione sindacale con propri iscritti e delegati e dalla quale ci aspettiamo un chiaro atto di solidarietà”.

Appello che viene raccolto dal segretario lombardo della Fit-Cisl, Bruno Verco: “Non mancherà un nostro atto di solidarietà. E’ inaccettabile la discriminazione dei lavoratori, che sono liberi di iscriversi al sindacato che vogliono perché, per quanto ci riguarda, non abbiamo alcun tipo di preclusione”. Verco dice di non avere dubbi sulla versione dei fatti raccontata dalla Cgil, ma ammette di non conoscere il caso specifico. Antonio Palla, che in passato ha lavorato nel magazzino Autogrill e ora segue la cooperativa Sanguglielmo Nord come operatore della Fit-Cisl, è d’accordo sull’esigenza di tutelare i lavoratori. Ma nega che ci sia stato un attacco alla Cigl. E su Pierre dice: “Non è mai stato un gran lavoratore, quando era iscritto alla Cisl ha collezionato diverse lettere di contestazione. In passato poi ha cercato di ottenere dalla cooperativa un incentivo all’esodo”. Diversa anche la versione sulla sospensione: “Pierre non si è presentato al nuovo turno che gli è stato assegnato”.

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