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Catanzaro, la candidata Laria condannata per concussione: “Assunzioni in cambio di fondi”

Due anni e dieci mesi in primo grado per l'ex assessore, con interdizione dai pubblici uffici. Ma il suo avvocato dice: "Può presentarsi lo stesso". Con la "Lista Scopelliti" sostiene l'aspirante sindaco Sergio Abramo, indagato per falsa testimonianza dopo una deposizione contestata nello stesso processo

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Due anni e 10 mesi di carcere e interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena. È stata giudicata colpevole di concussione l’ex assessore al Comune di Catanzaro Caterina Laria, in carica fino al 2005 e oggi candidata alle amministrative di maggio con la lista “Scopelliti presidente” che appoggia l’aspirante sindaco Sergio Abramo. In primo grado, quindi, ha retto l’impianto accusatorio sostenuto in aula dal pubblico ministero Gerardo Dominijanni che, al termine della requisitoria, aveva chiesto 6 anni di reclusione.

In sostanza, Laria avrebbe chiesto alla Fondazione “Città Solidale”, che si occupa di assistenza ai disabili, di assumere alcune persone da lei segnalate in cambio di una serie di provvedimenti amministrativi per un progetto comunale. Il “j’accuse” nei confronti del politico di centrodestra portava la firma del presidente della Fondazione, padre Piero Puglisi. Quest’ultimo, nel 2004, aveva presentato un esposto in cui spiegava di aver ricevuto dalla Laria la precisa indicazione che lei si sarebbe impegnata per l’approvazione di un progetto presentato dall’ente, se padre Puglisi in cambio avesse accettato di impiegare nell’esecuzione alcune persone segnalate.

Secondo quanto riferito dall’avvocato Giancarlo Pittelli, difensore dell’ex assessore, «la pena non va immediatamente in esecuzione e quindi Caterina Laria può regolarmente candidarsi al consiglio comunale di Catanzaro». A margine dell’inchiesta è indagato anche il candidato del Pdl a sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, accusato di falsa testimonianza. Lo scorso 7 novembre, infatti, Abramo era comparso davanti al tribunale di Catanzaro per testimoniare nel processo a carico del suo ex assessore alle Politiche sociali. Secondo l’accusa si è contraddetto rispetto alle sue precedenti dichiarazioni rese nella fase preliminare dell’indagine e rispetto a quelle degli altri testimoni. Doveva essere poco più di una formalità e, invece, il suo interrogatorio si è concluso con l’iscrizione dell’ex primo cittadino nel registro degli indagati. La lista “Scopelliti presidente” si appresta, quindi, ad affrontare le prossime elezioni comunali di Catanzaro con un candidato condannato per concussione.

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