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Bossi, i simboli e il popolo

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Negli ultimi giorni si va diffondendo la sensazione o addirittura l’idea che le dimissioni di Bossi rappresentino per la Lega e più in generale per la politica italiana un episodio storico. Un passaggio destinato a erodere le fondamenta stesse del movimento padano di cui il senatùr ha rappresentato quasi l’incarnazione mitica, oltre che il condottiero carismatico. La malattia ha aumentato anziché incrinare la potenza della sua suggestione, allontanando Bossi e la sfera del suo potere dalla quotidianità a una dimensione quasi sacerdotale di custode del verbo leghista. In questo non ci sono paralleli con la caduta di Craxi, con le dimissioni di Berlusconi, o con vicende apparentemente analoghe. Perciò, le dimissioni di Bossi possono forse segnare il crollo del sistema di potere che lo circondava più direttamente, il cosiddetto “cerchio magico”, ma lasciano pressoché intatta la struttura della Lega Nord che si appresta ad affrontare, primo dal 2002, un congresso nazionale che può riservare molte sorprese. Non esclusa una qualche forma di riconsacrazione dello stesso Bossi.

Lo specifico politico della Lega presenta un altissimo gradiente simbolico, e i simboli possono essere abbattuti solo da simboli più potenti. Maroni chiaramente non lo è: al massimo può ambire ad essere il tecnocrate del leghismo, non certo il nuovo profeta.

Ciò che invece potrebbe davvero incrinare il rapporto tra Bossi e il “suo” popolo sarebbe la scoperta – provata e acclarata – non solo di una distrazione di denari proveniente dal rimborso elettorale pubblico, ma soprattutto di una commistione con quella criminalità organizzata meridionale vista e denunciata come demoniaca antitesi alla sana, laboriosa e onesta gente del nord.

Al di là degli effetti simbolici, rimane da farci una domanda. Bossi e la Lega hanno intercettato e imbrigliato un sentire, discutibile fin che si vuole ma vero e profondo di milioni di cittadini, che in vent’anni non si è esaurito. Siamo sicuri che quel sentire svanirà al dissolversi del cerchio magico o sotto i colpi delle intercettazioni e dei provvedimenti giudiziari?

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