L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) prende atto delle dimissioni del fisico Antonio Ereditato da portavoce e coordinatore dell’esperimento Opera al Cern di Ginevra, dal quale era emerso che i neutrini erano più veloci della luce. Un risultato smentito a febbraio, visto che le misure rilevate nel settembre scorso dai ricercatori del progetto sarebbero dovute ad un’anomalia nel funzionamento degli apparati.

L’Istituto, però, conferma le nuove misure sulla velocità dei neutrini previste in primavera con un nuovo fascio di queste particelle inviato dal Cern ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn.

La decisione delle dimissioni arriva dopo la presentazione, da parte di alcuni colleghi che lavoravano con lui per Opera, di una mozione di ‘sfiducia’. Era stata presentata settimane fa, non è passata, ma ha comunque creato una spaccatura nel team. Ereditato quindi avrebbe deciso di fare un passo indietro perché non si sarebbe sentito “supportato adeguatamente” dal suo gruppo.

A seguito delle dimissioni, rileva in una nota il vicepresidente dell’Infn, Antonio Masiero “auspica che la collaborazione Opera possa ritrovare unità e nuova leadership nel perseguire il suo primario obiettivo specifico, quello di osservare la comparsa di neutrini di nuovo tipo a partire dai neutrini di tipo mu provenienti dal Cern”, ossia lo studio del fenomeno chiamato oscillazione dei neutrini.

Masiero osserva inoltre che, “come è stato riportato nell’incontro svoltosi al laboratorio del Gran Sasso dell’Infn lo scorso mercoledì, ulteriori e definitive misure della velocità dei neutrini saranno effettuate al Gran Sasso da quattro esperimenti (tra i quali lo stesso Opera) quando il Cern invierà un nuovo fascio di neutrini a pacchetti alla fine del mese di aprile.

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