“Non ne possiamo più di insulti e comportamenti razzisti, ci ritiriamo dal campionato”. E’ la denuncia che arriva dalla Giovanile Rimini, squadra multietnica di II categoria, composta da pochi ragazzi italiani e giovani senegalesi, albanesi, ivoriani e di altre nazionalità.

Una squadra fondata nel 2003, la Giovanile Rimini, nella zona della stazione ferroviaria, con il chiaro intento di unire, col calcio, i ragazzi italiani con quelli di altre nazionalità, ragazzi che, a quanto pare, in alcuni casi sono finiti persino nel mirino delle big, italiane e straniere.

Allenatore e factotum della società romagnola è Roberto Renzi, che a ilfattoquotidiano.it racconta: “C’è un grosso problema di ignoranza: ogni domenica i miei giocatori devono fare i conti con insulti razzisti e comportamenti ostili che non vengono sanzionati da chi di dovere. Proprio per questa ragione diciamo basta, non andiamo più a giocare. Io mi sono scocciato di fare il carabiniere per calmare i miei giocatori e loro sono stanchi di subire questi atteggiamenti”.

Tra gli episodi raccontati da Renzi, i classici “buu” ,che gli imbecilli usano in ogni stadio d’Italia per offendere i giocatori di colore, sono il minimo: “Ho avuto un giocatore albanese – racconta il mister – con la milza spappolata, e l’arbitro non se n’è accorto. A un ragazzo senegalese, poi, hanno spaccato zigomo e setto nasale con una scarpata, anche in questo caso il direttore di gara non ha mosso un dito”. Dopo questo episodio, in realtà, l’allenatore della Giovanile Rimini è stato squalificato per 5 anni, poiché, secondo le motivazioni del giudice sportivo: “Ha spintonato più volte l’arbitro pronunciando frasi ingiuriose e rifiutando di uscire dal terreno di gioco”.

Proprio la classe arbitrale è uno dei principali obiettivi del j’accuse di Renzi: “Hanno comportamenti inaccettabili, una volta a un mio giocatore è stato detto “Sporco negro del cazzo, levati dai coglioni e vai a casa tua”, purtroppo questo ha reagito, ed è stato squalificato, giustamente, per quattro giornate. Nessuna squalifica però a chi ha pronunciato l’insulto”.

Sarebbe la paura, il timore di una squadra di “negri e albanesi”, secondo Renzi, a provocare l’ostilità degli avversari e la “cecità” della classe arbitrale: “Quando il mio giocatore ha subito la rottura dello zigomo – racconta l’allenatore – l’arbitro ha sospeso la partita, eppure, oltre all’infortunio, non è successo nulla che potesse portare a questa decisione (per la verità secondo il rapporto del giudice sportivo in questo frangente è avvenuta l’invasione di campo del mister. N.d.r.), tant’è vero che nessun mio giocatore è stato squalificato. L’unico modo in cui mi spiego questa sospensione è che l’arbitro, vedendosi attorno giocatori di colore che si aspettavano prendesse provvedimenti ha avuto paura”.

Un quadro preoccupante, che ha portato più volte la squadra di Renzi a presentare denunce agli organi federali, che però smentiscono: “Di sicuro – racconta il presidente del Comitato provinciale Figc di Rimini, Alberto Magrini a ilfattoquotidiano.it – non ci sentiamo addosso la responsabilità di un problema come il razzismo. Che ci possano essere episodi singoli, attribuibili a qualche ignorante, non lo escludiamo e li condanniamo fermamente. Ma non credo siano questi i problemi che hanno spinto la Giovanile Rimini a decidere di abbandonare il campionato: forse ci sarà qualche difficoltà di gestione, o di organico, visto che la squadra non ha un settore giovanile, ma sono solo ipotesi. In ogni caso l’abbandono alla federazione non è stato nemmeno formalizzato, comunicazioni ufficiali non ne abbiamo ricevute. Mi auguro sia solo un incidente di percorso”.

Ma l’intenzione di ritirarsi è confermata da mister Renzi, che smentisce anche l’esistenza di altri problemi che l’hanno portato a questa decisione: “La federazione ha un fax e una e-mail, io non ho il fax e quindi ho comunicato il ritiro via e – mail. Non abbiamo nessun problema oltre all’esserci stufati: in organico abbiamo ventiquattro tesserati, quindi non avremmo avuto difficoltà a chiudere il campionato sotto questo punto di vista. Io ho spiegato tutto alla federazione, loro si sono detti dispiaciuti, io sono più dispiaciuto di loro, ma così non si può continuare”.

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