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Via libera al decreto legge “Semplificazioni” Governo battuto tre volte alla Camera

L'esecutivo costretto a soccombere a Montecitorio su due ordini del giorno del Pdl e uno della Lega, uno dei quali sulla vicenda Alcoa. Ora il testo sarà esaminato dal Senato
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La Camera ha approvato il decreto legge sulle semplificazioni fiscali. Il testo, passato con 442 sì e 52 no, sarà ora esaminato al Senato. Un percorso, tuttavia, che è stato tutt’altro che lineare, visto che il governo è andato per tre volte sotto su altrettanti ordini del giorno (due presentati da Popolo della Libertà e uno dalla Lega Nord). “E’ assolutamente fisiologico, lo è per gli emendamenti, a maggior ragione può esserlo per gli ordini del giorno – ha detto il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi – La dialettica è normale, è giusto che il Parlamento dia degli indirizzi e che il governo si adegui”.

Uno dei due del PdL riguardava la vicenda Alcoa e il testo, su cui il governo aveva espresso parere contrario, è passato sostanzialmente all’unanimità a parte i sei no dei deputati radicali. Per la precisione, l’ordine del giorno, presentato dai deputati sardi del PdL Cicu e Testoni, impegna il governo “a predisporre, di concerto con la regione Sardegna, un apposito piano integrato di rilancio del Polo energetico ed industriale del Sulcis”. Il Pd, che inizialmente votava contro, conformemente al parere del governo, a votazione aperta si è espresso a favore dell’odg del PdL.

Il secondo odg del Pdl, invece, entrava nell’ambito della vendita dei giornali al di fuori delle edicole. L’esecutivo aveva espresso parere contrario, ma l’Assemblea ha approvato con 413 sì, 77 no e 16 astenuti il testo dei deputati PdL, Mazzuca e Marinello. In base al testo approvato, il Governo risulta impegnato a consentire agli edicolanti di vendere giornali e riviste anche in altri negozi diversi dalle edicole vicini al proprio esercizio.

Sempre per quanto riguarda il decreto Semplificazioni, inoltre, il governo Monti è andato sotto alla Camera anche su un odg del leghista Marco Rondini. Il testo, su cui il governo aveva espresso parere contrario, è passato con 499 sì, 5 no e 7 astenuti. Il testo approvato impegna l’esecutivo a considerare la necessità di integrare le detrazioni previste per la prima casa sull’Imu con un ulteriore taglio del 50 per cento per ciascun figlio disabile grave non autosufficiente. “Il governo sarà pure tecnico, ma ogni giorno dimostra di avere poco cuore e di essere piuttosto disattento” ha detto il leghista Marco Rondini, secondo cui “è incredibile che l’esecutivo non abbia preso in considerazione questa possibilità. Riteniamo assurdo che il governo non abbia pensato a un sistema di sostegno più forte per le famiglie che hanno uno o più componenti con disabilità gravi. Con il nostro odg – ha concluso il parlamentare milanese – abbiamo reso giustizia a queste persone”.

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