Lo sgombero dell'autostrada A32 (foto di Cosimo Caridi)

E’ alla fine della giornata che arriva la carica più pesante. La polizia deve sgomberare l’ultimo tratto della A32, ma i militanti che si sono radunati sono sempre di più e sempre più coperti. Non ci sono più le chitarre e le braccia alzate del pomeriggio, ci sono i cappucci e i volti travisati. Prima un lancio di oggetti contro gli agenti. Poi la risposta: lacrimogeni e getto di idranti sui No Tav. L’obiettivo delle forze dell’ordine è chiaro: allontanare i manifestanti dall’autostrada Torino-Bardonecchia. E in pochi minuti lo scopo è raggiunto: i militanti vengono ricacciati oltre la strada, dentro al paese di Chianocco. La carica dura poco, ma è molto intesa. Tre agenti rimangono feriti in maniera lieve. Ferita anche una militante Prc, Nicoletta Dosio, 67 anni, storico volto della protesta che su Radio Blackout ha tranquillizzato gli ascoltatori dicendo di aver preso “solo” una manganellata. Da fonti sul posto, viene raccontata un’irruzione alla trattoria “La rosa blu” da parte della polizia che sarebbe entrata sfondando la vetrata principale.

Gli scontri nella notte


video di Cosimo Caridi e Andreas Mazzia

Il governo: “Andare avanti con l’opera”. “L’alta velocità Torino-Lione è un’opera di tale importanza che non può essere messa in discussione”. Dopo il ministro dei Trasporti Corrado Passera che ieri aveva detto “avanti con i lavori”, anche il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri mette nero su bianco la volontà del governo Monti di proseguire nella realizzazione della Tav. “Per natura sono sempre pronta ad ascoltare perché col dialogo si possono risolvere molti problemi – ha detto il titolare del Viminale in Transatlantico – ma su certe cose sono per una fermezza assoluta, senza cedimenti”. Una linea più morbida rispetto a quella dell’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni che sul territorio ci manderebbe l’esercito “perché questa opera va fatta”. In linea il leader della Lega Umberto Bossi: ”Se Torino vuole sopravvivere deve avere i collegamenti con le industrie francesi e lombarde”.

Le immagini del primo sgombero


video di Cosimo Caridi e Andreas Mazzia

Aggrediti i cronisti del Corriere.it: incerta la dinamica dell’incidente. “La violenza non porta da nessuna parte”, ha detto Cancellieri facendo riferimento all’episodio di violenza accaduto all’operatore video del Corriere.it che ieri aveva filmato un attivista mentre provocava un carabiniere. In una prima ricostruzione sembrava che a uno degli operatori fosse stato rotto il naso, rubate le attrezzature audio-video e tagliate le gomme dell’automobile. Sembrava persino che gli operatori fossero stati feriti alle mani con coltelli. Ma nel corso della giornata la dinamica dell’incidente ha assunto una diversa connotazione. Intanto è emerso che all’interno dell’auto degli operatori di H24 – il service che fornisce al Corriere i servizi multimediali – ci fosse un lampeggiante blu uguale a quello usato dalla polizia sulle auto di servizio. E’ questo elemento, come racconteranno (e documenteranno con un video) poi gli stessi militanti No Tav sul sito Notav.info, a far pensare che si tratti non di giornalisti ma di poliziotti. Anche perché a nessun cronista è permesso utilizzare strumentazioni del genere.


video di Cosimo Caridi

Il mezzo della troupe “ora è ancora nel prato in cui è stato trovato, integro e con l’attrezzatura a bordo”, scrivono gli attivisti sul sito. “Oggi – è la ricostruzione del Comitato – intorno alle 13.00, dal presidio alcuni No tav hanno udito in lontananza, nei prati adiacenti, a non più di 150 metri dai blocchi, due squilli di sirena. Subito è scattato l’allarme generale, proprio nell’ora esatta in cui” ieri “il presidio-blocco era stato attaccato”. “Giunti sul posto – continua il Comitato – i No tav accorsi hanno trovato tre individui in un a dir poco ambiguo mezzo fornito di antenne direzionali, lampeggiante blu con tanto di sirena acustica, microfoni per le intercettazioni ambientali, caschi e maschere antigas. Alla domanda di chi fossero hanno detto di essere giornalisti dell’agenzia H24 e di non essere poliziotti e che l’ambigua attrezzatura era necessaria per la loro mobilità all’interno di scenari difficili”. Il Comitato ha rivolto “a tutti” un “doppio invito: da un lato la chiarezza nel presentarsi a lavorare presso le situazioni di mobilitazione del movimento No tav. Presentarsi – spiega il Comitato – parlare con le persone, cercare di vivere una situazione difficile come quella della val di Susa è importante anche per migliorare la qualità dei servizi e delle notizie riportate. Dall’altro – continua – chiediamo di interrompere questa catena infame di false notizie che continuano a circolare sulla vicenda No tav”. “In val di Susa – conclude il Comitato – ci spiace, non troverete né mostri, né tragedie, soltanto, e non è poco una comunità che lotta per la difesa della propria terra”. Per Alberto Perino, leader del movimento, “non è successo assolutamente nulla. Non c’è stata alcuna aggressione. Sono solo stati scambiati per agenti. E’ stato montato un caso per nulla”.

Sgombero dei blocchi sulla A32 e blitz in varie città d’Italia. Nel pomeriggio la polizia è tornata sulla A32 a sgomberare i blocchi degli attivisti attraverso l’utilizzo di ruspe e idranti, ma un presidio di manifestanti è rimasto sul posto. Polemiche sull’intervento degli agenti, accusati dal Pdci di “un uso spropositato della forza pubblica”. In precedenza alcuni dimostranti avevano bloccato la circolazione ferroviaria all’altezza di Bussoleno. Alcuni blitz sono stati compiuti dai militanti anche in altre città d’Italia. A Genova, dove è stato danneggiato un treno alla stazione Principe; a Ivrea, dove la stazione è rimasta bloccata 20 minuti; a Rivoli, dove è stata bloccata l’uscita della tangenziale di Torino; a Trieste, dove è stato contestato l’ad delle ferrovie, Mauro Moretti.

La polemica politica a Torino. Se il cuore della battaglia sul campo è stato in valle di Susa, il braccio politico del movimento si è trasferito per un giorno a Torino, nella sede della Prefettura, dove Sandro Plano, presidente della Comunità montana valli di Susa e Sangone (a maggioranza No Tav), e una ventina di sindaci hanno chiesto a gran voce che il governo blocchi i lavori di ampliamento del cantiere di Chiomonte e si fermi per riflettere sulla linea Torino-Lione. “Serve un ripensamento – ha detto Plano – come avvenuto per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020”. Il risultato è stato quello che ci si aspettava: il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, ha risposto che non può fare altro che riportare al governo le istanze espresse dai rappresentanti politici della valle. Tanto è bastato, però, perché Plano chiedesse ufficialmente al movimento No Tav di interrompere i blocchi stradali al più presto o almeno nel fine settimana, in modo da finire di penalizzare le località sciistiche dell’alta valle di Susa, la cui offerta turistica è stata duramente provata dalle continue proteste. La risposta, dopo la rimozione dei blocchi sull’A32, arriverà nelle prossime ore, con la decisione del Movimento sulle forme con le quale continuare la lotta per fermare il supertreno Torino-Lione.

L’encomio al carabiniere provocato dal militante. Il militare provocato dal militante (“Ehi pecorella, vuoi sparare?”) ha ricevuto l’encomio solenne dal comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, secondo cui “la fermezza e la compostezza professionale dimostrate hanno impedito a una situazione delicata di degenerare in ulteriori incidenti”. I senatori del Pd Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre hanno chiesto di potergli stringere la mano, “in segno di solidarietà e di ringraziamento” mentre per il segretario del Pdl Angelino Alfano, “la speranza dell’Italia poggia sullo sguardo di quel carabiniere”. Interviene anche l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Ringrazio e faccio i più sinceri complimenti al bravissimo carabiniere che in Val di Susa ha dimostrato la differenza tra chi fa sempre il proprio dovere per il bene comune e chi sa solo insultare, l’abisso esistente tra chi ama l’Italia e ha il senso dello Stato e chi invece usa le invettive e la piazza per seminare odio e violenza”. Insomma, la politica, di destra e di sinistra, si schiera con il militare. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si complimenta “per la freddezza e il senso del dovere” dimostrati dall’agente, il sindaco Pd di Firenze Matteo Renzi tenta persino il paragone con Pasolini: “Non c’è bisogno di scomodare il poeta per dire che io sto con quel carabiniere umiliato, provocato, insultato. Ma così forte da non reagire”.

Ltf: “Partite oggi le comunicazioni degli espropri. Intanto però è partita oggi la procedura per l’acquisizione temporanea dei terreni di due ettari che fanno parte dell’allargamento del cantiere per il tunnel geognostico della Maddalena. La Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), società responsabile della sezione transfrontaliera del futuro collegamento ferroviario tra Torino e Lione, ha inviato ai proprietari “le comunicazioni per l’occupazione temporanea dei terreni nel comune di Chiomonte”. Le aree private sono meno di due ettari dei circa 7 complessivi dell’area del cantiere e “sono boschive e non presentano coltivazioni di vigneti”, precisa la Ltf. I due ettari sono frammentati in oltre 60 proprietà di cui molte acquistate negli anni scorsi da attivisti e simpatizzanti del movimento No Tav.

La Francia: “La Torino-Lione è un progetto che “tutti dovrebbero appoggiare”. Fa bene l’Italia a “non piegarsi davanti a una minoranza”: al terzo giorno di blocchi dei manifestanti no-Tav, la Francia scende in campo per sottolineare l’importanza della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, un progetto che secondo il governo del presidente Nicolas Sarkozy deve andare avanti. Oggi, ha detto il ministro francese dei Trasporti Thierry Mariani, interpellato dall’ANSA a Parigi in merito alla rivolta dei No-Tav, la Torino-Lione “è uno dei progetti più importanti, se non il più importante per la Francia e per l’Italia”. “Per giunta, per quanto riguarda i manifestanti, voglio ricordare che è anche il progetto più ecologico, visto che consentirà di fare in modo che migliaia di camion non passino più tra le Alpi. E i paesi sui due versanti della frontiera saranno liberati dai mezzi pesanti”. “E’ un progetto che tutti dovrebbero appoggiare”, ha avvertito ancora il ministro francese, rendendo omaggio alla “determinazione del governo italiano che dimostra di non piegarsi davanti ad una minoranza”. Mariani ha anche ricordato dell’incontro avuto a Roma lo scorso 30 gennaio con il viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, quando Italia e Francia hanno dato il via libera definitivo all’accordo per la ripartizione dei costi relativi alla realizzazione della tratta transnazionale della linea ferroviaria. Un’opera da 8,2 miliardi che, al netto del cofinanziamento europeo e della quota francese, all’Italia costerà 2,7 miliardi. I lavori principali partiranno nel 2013 per concludersi nel 2023, ma quest’anno si avviano le opere per il tunnel della Maddalena di Chiomonte.

Incendio nella notte a tre auto dei No Tav. Nella notte tre auto di attivisti sono state date alle fiamme mentre gli stessi attivisti portavano avanti il blocco stradale sull’A32 Torino-Bardonecchia e sulla statale 25. Gli incendi hanno ricordato quelli dei presidi anti-Tav di Borgone e Bruzolo, anch’essi appiccati da sconosciuti in particolari momenti della protesta. A Trieste, intanto, l’amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti, è stato contestato da un gruppo di oppositori del progetto.

Abbà, stabile ma grave al Cto di Torino. Le condizioni di Luca Abbà, l’attivista caduto lunedì da un traliccio dell’alta tensione, restano stabili, ma con tendenza al miglioramento”. Il paziente, ricoverato in terapia intensiva, “regge bene – hanno spiegato i sanitari – non è stato necessario integrare il supporto dei farmaci con la dialisi e la tendenza degli indicatori di tossine è ancora alta, ma ha smesso di salire”.

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