Scuola di giornalismo rimandata al prossimo autunno per carenza di studenti. Troppo pochi, infatti, i candidati  e tra questi nessuno che a gennaio sia riuscito a superare il test d’ingresso del master organizzato dall’Università di Bologna: dei 40 ammessi all’orale, solo 23 hanno passato la selezione. Ossia meno del numero minimo previsto dal bando, pari a 25. È la prima volta che accade in vent’anni di attività. L’ esito ha lasciato a bocca aperta sia il direttore Daniele Donati, sia i tutor pronti a iniziare le lezioni tra pochi giorni. Mentre ha seminato la delusione tra gli aspiranti giornalisti, che, tempo pochi giorni, hanno cominciato a tempestare la pagina Facebook della scuola di richieste di chiarimenti: “In base a quale regolamento le prove e la graduatoria di un concorso vengono annullate?”

Aperto a un massimo di 30 laureati provenienti da tutte le facoltà, il master è uno dei 14 corsi riconosciuti dall’ordine dei giornalisti in tutt’Italia che consentono di accedere all’esame di Stato per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione. In altre parole la scuola, che prevede la frequenza obbligatoria e una serie di attività pratiche all’interno di redazioni, offre l’opportunità di imparare il mestiere sostituendo il praticantato di 18 mesi obbligatorio per chi vuole diventare un giornalista professionista. Per questo, nonostante il costo non proprio alla portata di tutti (circa 6800 euro all’anno per un totale di 13600 euro), edizione dopo edizione, alle prove d’ingresso si sono sempre presentate decine di aspiranti allievi.

Quest’anno però le cose sono andate diversamente. Il bando è uscito con qualche mese di ritardo rispetto al solito, facendo slittare a fine gennaio le date delle prove (in passato erano previste per inizio autunno). Complici quindi il periodo, sicuramente insolito per un test d’ingresso universitario, e la scarsa promozione, alla prima prova, quella scritta, si sono presentati solo 48 candidati. Meno della metà rispetto a due anni fa. Di questi, alla fine della selezione orale, solo 23 sono risultati idonei. Troppo pochi: il numero minimo era 25. Da qui la decisione di annullare il corso.

“Il master in giornalismo dell’Università di Bologna”, ha spiegato il direttore della scuola Daniele Donati sul sito, ” ha sempre avuto e intende continuare ad avere un livello alto negli standard di selezione dei propri allievi, i quali non solo sono sempre stati molto apprezzati per la loro preparazione nelle redazioni presso cui hanno svolto il tirocinio, ma hanno anche dato ottima prova di sé agli esami di idoneità professionale per l’iscrizione nell’elenco dei professionisti”. Insomma, troppi bocciati hanno costretto la scuola a rimandare la partenza di almeno 4 mesi. Il nuovo bando probabilmente sarà pubblicato a luglio, così da riuscire a attivare la nuova edizione del master a novembre.

Una situazione inedita per Bologna. In 20 anni di attività, è la prima volta che la scuola di giornalismo si trova a corto di studenti. “Abbiamo cercato di sondare la attenzione dei candidati al presente, dalla politica all’economia, dallo spettacolo alla storia contemporanea”, ha scritto Donati in risposta ai tanti messaggi pubblicati dai candidati sulla bacheca del social network. “Purtroppo il risultato è stato, in molti casi, insufficiente”. La decisione di revocare il master è arrivata come una doccia fredda sui ragazzi che avevano partecipato alle prove, in particolare su coloro che erano riusciti a superare entrambi i test, prima lo scritto, poi l’orale.

“Sono molto deluso. Di sicuro questa è una decisione che danneggia innanzitutto chi, come me, per sostenere i test ha studiato e si è esercitato”, è il commento che un aspirante giornalista ha affidato alla pagina Facebook del master. “Mi pare bizzarra l’idea di annullare tutto e indire un nuovo bando”, si lamenta un altro. “Avrebbe più senso aprire subito una nuova selezione mettendo a disposizione altri 7 posti, ma tenendo ferma la graduatoria finora creatasi. Mi pare una questione di civiltà”.

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