Il disgelo non ha sciolto le polemiche sui costi dell’emergenza neve. E alla fine della commissione pianificazione secondo i consiglieri i conti non tornano. Le cifre, presentate dal Comune di Bologna e prodotte da Bgs, Bologna gestione strade, sono inferiori ai pronostici, 8,6 milioni di euro invece dei 12,5 milioni di cui si parlava. Dei quali oltre 7 sono i milioni spesi per strade e piazze, 840.000 quelli destinati alla sicurezza, agli edifici pubblici e alle scuole, a cura del gruppo Bologna gestione patrimonio, e 386.000 per la cura degli spazi verdi. Al totale, poi, si sommano i 720.000 euro già preventivati dall’accordo con Bgs. Ma secondo il centro destra, rappresentato in commissione dal consigliere Marco Lisei, Pdl, la differenza tra la portata dell’emergenza e il conto presentato è eccessiva. E anzi, la forma stessa in cui sono esposte le informazioni non ha convinto tutti i consiglieri presenti, che hanno contestato il mancato approfondimento delle singole voci di spesa.

Secondo i dati, dal 31 gennaio al 12 febbraio si sono spesi 612. 375 euro per le attività antighiaccio, 770.000 euro per il sale utilizzato, circa 3 milioni per gli spazzaneve e circa 2,5 milioni di euro per le attività complementari. A cui si sommano altri 600.000 euro circa per il completamento degli interventi. Numeri a molti zeri che hanno scatenato l’immediata protesta dei rappresentanti dei cittadini, che hanno messo in discussione l’efficacia di un contratto, stipulato dal Comune, in una formula in parte a quota fissa e in parte a misura.

“Com’è possibile che a fronte di un contratto stipulato con Bgs i costi extra, superiori al milione di euro circa preventivato per fronteggiare un’eventuale emergenza neve, siano così elevati?” ha dichiarato Lisei aprendo la commissione “Le precipitazioni, tra l’altro, si sono concentrate in tre giornate quindi i conti non tornano”

“Guardando questi numeri temo che all’amministrazione possa essere sfuggito qualche passaggio. Nonostante il Comune abbia fronteggiato egregiamente la crisi, coordinando i lavori e comunicando costantemente con i cittadini, viene da pensare che qualcuno abbia fatto il furbo” ha aggiunto Massimo Bugani, Movimento 5 Stelle.

Alle supposizioni dei colleghi Luca Rizzo Nervo, assessore alla Protezione civile ha annunciato novità entro il mese di maggio “perché la documentazione prodotta oggi, e fornita dalla Bgs, è giunta in anticipo di tre mesi rispetto al contratto stipulato. Tutte le voci di spesa che qui non sono inserite verranno quindi rese note nei tempi previsti, cioè 45 giorni dopo la scadenza del piano neve, il 31 marzo. Il conto presentato – ha aggiunto l’assessore – è in fase di accertamento negli uffici tecnici e si analizzerà la corrispondenza tra l’attività svolta e i costi. Aspetterò le risultanze prima di valutare”.

La situazione, quindi, rimarrà in stallo anche dal punto di vista del bilancio. “Siamo in attesa che il governo intervenga” ha concluso Silvia Giannini, vicesindaco di Bologna. “Fino a quel momento tutto rimarrà fermo perché non vogliamo aumentare prematuramente il gettito fiscale sui cittadini. Anche l’Imu, conseguentemente, rimarrà bloccata”.

a.d. – i.g.

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