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Le emergenze dei pronto soccorso

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Niente di nuovo al San Camillo, si potrebbe tristemente dire. Un anno fa eravamo noi del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva gli “ispettori” del pronto soccorso. Lì come in altri 111 ospedali in tutta Italia, per promuovere una grande campagna nazionale sul tema dell’emergenza.

Ed è così che abbiamo trovato ambulanze che sostano all’ingresso e non ripartono finché non restituiscono la lettiga, letti e barelle aggiunte nei corridoi, persone in attesa per giorni di un posto letto, come in un reparto ospedaliero, e ancora attese lunghe per un codice giallo, senza un servizio di mediazione per gli immigrati.
Ci ha colpito molto la professionalità di medici e infermieri, che lamentavano di essere pochi e stanchi per soddisfare tutti. E di non poter ricoverare subito chi ne avrebbe avuto bisogno, per mancanza di posti letto.

Dopo quasi un anno da questa esperienza, la situazione non poteva che peggiorare, non avendo integrato il personale e avendo continuato a tagliare posti letto. Qualcuno ricorderà che il Ministro Fazio aveva fatto una proposta, separare i codici bianchi e verdi dagli altri e assegnarli a servizi territoriali di emergenza. Una trovata originale in quel momento, ma difficile da realizzare.
Nel frattempo altri ospedali sono stati chiusi, e migliaia di persone si sono riversate nei DEA dei grandi ospedali. E’ successo questo ad esempio al Cardarelli di Napoli, che viveva già una situazione drammatica.

Per anni hanno provato a convincerci che siamo tutti irresponsabili se al primo malore corriamo al pronto soccorso, ma abbiamo continuato a farlo non avendo, in situazioni che percepiamo di pericolo, fiducia in nient’altro. Dove trovi, nonostante tutto, un triage che funziona come al pronto soccorso? Perché perdere tempo a contattare una guardia medica che non ci rassicura affatto quando il medico di famiglia non è disponibile? Temo che le cose resteranno così per molto tempo ancora, almeno fino a quando non avremo la certezza di servizi territoriali adeguati alle reali esigenze di salute delle persone, disponibili 24 ore su 24, come un pronto soccorso.

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