Il mondo FQ

Fornero: “Offesa dall’immagine della donna in tv. Sanzioni per chi viola le quote rosa”

Davanti a spettacoli poco edificanti per il ministro è "meglio spegnere o cambiare canale". E ha spiegato di vigilare sulla partecipazione femminile nel cda delle aziende quotate. Cinzia Guido (Se non ora quando): "Adesso bisogna agire"
Icona dei commenti Commenti
Il ministro del Welfare al convegno 'Valore D'

Specifica di parlare a titolo personale e non in veste istituzionale, ma Elsa Fornero come donna si é “sentita offesa qualche volta dai programmi televisivi”. E davanti a spettacoli poco edificanti, preferisce spegnere o cambiare canale, “che è più salutare”.

Il ministro, titolare del Welfare e delle pari opportunità, lo ha detto durante il convegno “Valore D – Donne al vertice per l’azienda di domani’’ a proposito delle donne in tv e ha puntualizzato: “Sono tre mesi che non vedo la televisione perché arrivo tardi a casa. Da quello che vedo e dalle polemiche di stamani non vedo cambiamenti apprezzabili”. La Fornero, però, non ha commentato la querelle in corso intorno al caso di Belén Rodriguez a Sanremo e si è limitata ad alcune considerazioni più generali.

Nel corso del convegno la Fornero ha poi spiegato di tenere “sotto occhio” le società quotate in borsa affinché applichino correttamente le quote rosa nei consigli di amministrazione. E ha sottolineato che, se non rispetteranno l’obbligo “saranno sanzionate in modo esemplare”. Il ministro ha inoltre auspicato che le quota rosa vengano estese ai cda anche delle società non quotate e ha osservato a riguardo: “Mi piacerebbe realizzarlo ma non sempre ciò che mi piace viene realizzato”. Rispondendo poi a chi sollevava l’obiezione che ci potrebbe essere un problema di rispettare le quote rosa per una mancanza di donne con i requisiti richiesti il ministro è stato perentorio: “Mi rifiuto di credere che in un Paese con una alta scolarizzazione delle donne, che è anche superiore a quella degli uomini, non ci siano le competenze adeguate alla copertura del terzo richiesto dalla legge”. E sulla condizione femminile in Italia ha aggiunto che “le pratiche lasciano a desiderare in famiglia, scuola, istituzioni e pubbliche amministrazioni: alcune norme, anche ‘tranchant’ possono aiutare anche in via transitoria sempre che non vadano a detrimento del merito”.

“Sono dichiarazioni certamente positive – commenta Cinzia Guido del comitato nazionale promotore di “Se non ora quando” – ma non si spingono oltre le buone intenzioni”. Secondo la Guido, infatti, il ministro “dovrebbe  intervenire con gli strumenti a sua disposizione” perché “tutti siamo capaci di cambiare canale. Senza incorrere in censure e moralismi fuori luogo, è necessario ribadire che la donna in tv deve riacquistare la sua dignità”. Sul fronte quote rosa, bisogna invece “puntare al loro superamento” perché rappresentano un meccanismo che “il movimento delle donne considera ormai obsoleto”. E anche se si impegna a rispettarne l’applicazione nelle società quotate, il governo deve impegnarsi perché “i generi siano ugualmente rappresentati”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione