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Da Davos a Bologna, passando per la Sicilia

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Ho visto le immagini della contestazione di Napolitano a Bologna. Ho visto qualche decina di ragazzi, assolutamente inermi, con uova e niente di pericoloso. Ho letto i loro cartelli: “No al governo delle banche”. E ho visto le manganellate della Polizia. Ho anche ascoltato la reazione del Presidente della Repubblica, che accetta il dissenso soltanto se motivato(e chi lo stabilisce se è o meno motivato? Il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio dei ministri, il presidente della Corte Costituzionale? Chi, diamine, chi?).

Ho letto, come tantissimi italiani, che il ministro ex banchiere Corrado Passera ha calorosamente rassicurato a Davos i potenti dell’economia mondiale affermando che il governo adotterà riforme sulla cosiddetta flessibilità in uscita (cioè libertà di licenziamento, quanto sono maledettamente ipocriti questi tecnocrati), e che resteranno “stupiti!”. Agghiacciante. Quell’espressione nella bocca mielosa di un potente miliardario sappiamo quante vite distruggerà.

Non mi è sfuggito come per La Repubblica sia normale qualificare come “anomalia il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa”. Così come ho letto l’editoriale domenicale di Scalfari e, per carità di patria, non dico nulla e mi faccio bastare la precisa e puntuale risposta di Susanna Camusso.

Ho anche appreso cosa sia il Fiscal compact, cioè un meccanismo che provocherà futuri buchi di bilancio per l’Italia, che dovrà fronteggiare con i soldi dei contribuenti le dissennate politiche finanziarie delle banche.

Ho provato un’immensa pena nell’avere l’ennesima prova che nei fatti Napolitano va ben oltre la Costituzione repubblicana, continua a invadere il campo squisitamente politico e dimostra di essere il punto di riferimento principale della destra italiana, pulita senza dubbio, ma destra pura e tecnocratica che sta svendendo il paese alla Germania. Ho finito il Malox e così finisco pure questo sfogo contro un governo fatto di professori e tecnici che spacciano per miracolose ricette e idee fallite.

Ps. Tornando ai fatti di Bologna, preciso per i benpensanti che non sto giustificando l’illegalità, ma non si può non osservare come il ministro dell’interno e tutto il governo nelle settimane scorse abbiano totalmente tollerato che contro i siciliani si perpetrassero abusi e danni immensi (svariati miliardi, interamente a danno della Sicilia e di quel po’ di tessuto economico che sopravvive) con la protesta dei cosiddetti Forconi, inquinata dalla mafia. Nessuna carica, nessuna manganellata, assenza dello Stato e silenzio delle istituzioni, Quirinale compreso!

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