Il mondo FQ

La salute è un mercato?

Icona dei commenti Commenti

Nel vecchio anno è morto Luigi Verzè e si è portato via tutti i segreti di quell’impero economico e scientifico che ha costruito a Milano e che ha cercato di esportare in altre realtà che Report e la videochat di Alberto Nerazzini hanno ben dettagliato.

Nel vecchio anno è arrivata l’unica offerta di 305 milioni di euro di Rotelli per la copertura di parte dei debiti del San Raffaele. Aspettiamo rilanci e l’offerta dello Ior entro il 10 gennaio 2012.

Nel nuovo anno sono previsti nuovi rincari sanitari. In Regione Lombardia scattano i nuovi ticket dal 1° gennaio 2012.

Da quando la sanità è diventata una “azienda” sono stati posti ai vertici dei “manager”, generalmente con legami politici, a cui non si richiedono competenze cliniche con fratture fra gestione e cura del malato con casi di subordinazione della cura al profitto dell’azienda sanitaria.

Investire nella sanità rende: da qualche clinica privata di modeste dimensioni si arriva a imperi sanitari, si entra nel Gotha della finanza. Gli “accrediti” sono una manna, i controlli inesistenti all’ombra di governi corrotti e compiacenti.

Ma la sanità è diventata un mercato?

Spesso i privati selezionano la loro offerta concentrandola nelle aree a maggior redditività lasciando al settore pubblico le prestazioni meno remunerative. La crisi del settore pubblico necessita di una riforma di formazione, valutazione e motivazione che porti all’interesse del paziente, in modo da battere il privato migliorando l’appropriatezza medica con recupero di spesa.

Forse il ritorno ad una vera medicina di base che non porti ad un rimbalzo del paziente, senza una vera presa in carico che lo rassicuri e blocchi la continua ricerca di esami clinici e specialistici, può essere l’inizio di un nuovo rapporto pubblico-privato.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione