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Mr Monti e l’operazione trasparenza

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«Lui chi è?», l’accorata domanda cantata da quel sorcino pitonato di Renato Zero potrebbe essere rivolta al Presidente del Consiglio: Mr Monti, lei chi è? C’è chi lo descrive come l’uomo delle banche, dei poteri forti, un po’ come il massone di Guzzanti: organizza i golpe, i Nocs e i cavalieri della uallera d’oro. C’è pure chi si limita, invece, a chiamarlo professore, non si capisce se con un certo rispetto, in memoria, magari, di una antica giovinezza primavera di bellezza, o con un tono ironico. Come se i colti, i dotti, fossero gente inadatta a sporcarsi le mani con quella zozzura della politica.

Stavolta però Mr Monti, l’uomo dell’Europa fredda e asettica come una sala operatoria appena tirata a lucido, ha un’occasione d’oro, irripetibile. Lasciare il segno, nella direzione giusta. Quella, spesso promessa, raramente attuata, della trasparenza. Chi ricorda l’abusatissima metafora, altrettanto menzognera, della pubblica amministrazione come una soleggiata e luminosa casa di vetro? Questa è tutta un’altra storia. Perché parte dalla rete, è animata in rete, cerca la soluzione ai silenzi, al non detto, al dubbio nella rete.

Agorà Digitale, Altroconsumo, l’Associazione Open Polis, Libertiamo, Move On Italia, l’Istituto per le Politiche per l’Innovazione e Popolo Viola hanno infatti lanciato su Avaaz.org una raccolta di firme per chiedere al fantomatico Mr Monti di pubblicare online le informazioni sul reddito, le proprietà e i rapporti lavorativi, passati e presenti, del Presidente del Consiglio e dei membri del suo Governo. «È tempo che le nostre istituzioni si battano contro la corruzione e i conflitti di interesse, per ricostruire insieme la nostra democrazia», scrivono i promotori dell’operazione su Avaaz, e chiedono di firmare la petizione con un chiaro obiettivo numerico. Arrivare a 75.000 firme per presentarla al professore il quale ottiene, così, la grande chance. Ascoltare la rete, lasciare per davvero un segno. Rispondere, soprattutto, alla equivoca domanda identitaria con un liberatorio: «Sono il Presidente che ha fatto chiarezza». Proprio nell’anno in cui al posto delle profezia Maya si avverano quelle di Napolitiano: e salviamo ‘st’Italia!

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