É un vero peccato che Sorci verdi. Storie di ordinario leghismo sia già andato in stampa perché tra i diciassette racconti editi da Alegre Edizioni, in mezzo al bestiario degli stereotipi leghisti, ai protagonisti maldestri, ai concorsi di miss Padania, alle sagre della polenta, ci sarebbe stata bene  anche l’ultima (ma certamente non l’ultima) sparata del deputato del Carroccio Gianluca Buonanno: “La prova che la Padania esiste è che esiste il Grana Padano”.

Sorci Verdi è un prodotto letterario d’impatto politico, una battaglia alle parole attraverso le parole, un’impresa collettiva militante che prende il via proprio da una storia di ordinario leghismo subita da alcuni degli autori, tra i quali Valerio Evangelisti, Stefano Tassinari e Valeria Parrella. Tempo fa alcuni di loro firmarono un appello contro l’estradizione di Cesare Battisti e per questo furono presi di mira dalle amministrazioni leghiste del Nordest, che cercarono di vietare la lettura delle loro opere.

Da lì la decisione di mettersi assieme e rispondere con un libro di resistenza alla (dis)umanità leghista. Filo verde tra i racconti è il comune rigetto per quel linguaggio dei terroni, degli zingari, degli extracomunitari, dei bingo bongo, per le parole dell’inciviltà e dell’odio come identità oggi tanto comuni, e non solo tra i leghisti. Risultato: 173 pagine stilisticamente disomogenee, con cambi di registro violenti e divertenti che vanno dal best of iperreale delle dichiarazioni leghiste del Comizio di Ferracuti, alla dimensione fantastica del Il Celtopardo di G. Pozzi.

“Questo libro sarà anche uno sfottò, un ironico contenitore di racconti ma la verità è che i leghisti non ce li toglieremo di torno facilmente”, dice Stefano Tassinari, scrittore bolognese e autore del racconto Adige. “Non ce ne accorgiamo ma sono proprio le persone che incontriamo per strada quelle che hanno interiorizzato il tipo di personalità leghista, che hanno ridato vita alle parole d’ordine – continua -. Sono le stesse che oggi firmano per disseppellire il corpo di una bambina musulmana dal cimitero comunale di Paderno. Per le persone normali pensarla in questo modo è diventato normale, è questo che mi fa paura più di qualsiasi cosa”.

A preoccupare gli scrittori è anche il successo elettorale del Carroccio, che da tempo è riuscita a penetrare anche nelle regioni rosse. Una vera e propria avanzata a spese della sinistra. “Le percentuali che l’anno scorso la Lega ha ottenuto in città come Modena, Reggio Emilia, Bologna sono un bruttissimo segnale. La Lega Nord ha preso ossigeno dalla sinistra, la sua base arriva dalla base della sinistra. Tra le ultime leve della Lega, per esempio, c’è un dirigente di quartiere di Rifondazione comunista che dopo vent’anni ha cambiato idea, e anche l’architetto Pierluigi Cervellati, bandiera del buongoverno Pci, adesso vota Manes Bernardini”.

“La sinistra ha fatto e continua a fare un grosso errore, la sinistra continua a interpretare la Lega come un fenomeno da baraccone, capitanato da un branco di ignoranti, – spiega Girolamo di Michele autore del capitolo Il deficiente. La selezione della classe dirigente di domani. “Sono molto preoccupato perché i leghisti stanno portando avanti un progetto politico che va guardato con meno faciloneria di quanto stiamo facendo. La Lega è comandata da tecnici furbi a cui fa comodo far credere di essere ignoranti. A dimostrarne la forza è l’organizzazione locale forte e capillare da partito. Un partito che però è dinamico come un movimento, capace di cambiare e di reinventarsi. Dietro le sparate propagandistiche che fanno ridere, la politica di quartiere, la rivendicazione dell’ignoranza, c’è una macchina politica con strutture clientelari da prima Repubblica, pilotata da persone che hanno cementato il loro potere sul territorio con operazioni tanto spericolate quanto efficaci”.

di Elisa Ravaglia

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