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Merkel: “Europa verso l’unione fiscale
No agli eurobond, sì a modifica dei trattati”

"Ci vorranno anni per superare la crisi" dice la Cancelliera che lunedì andrà all’Eliseo per incontrare il presidente francese Nicolas Sarkozy, a quattro giorni dal cruciale vertice del 9 dicembre a Bruxelles, dove sono in agenda proprio possibili modifiche ai trattati
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Dopo il presidente della Bce che ieri aveva caldeggiato l’ipotesi di un’unione fiscale, anche Angela Merkel sostiene questa tesi. L’Europa si doterà quindi di un unico, “rigoroso bilancio”. “Non stiamo parlando soltanto di un’unione fiscale – ha dichiarato la Merkel – ma stiamo cominciando a farla” e sarà “un’unione con regole rigide, almeno per l’Eurozona”. Per fare questo occorrerà modificare i trattati: lunedì la Cancelliera andrà all’Eliseo per incontrare il presidente francese Nicolas Sarkozy, a quattro giorni dal cruciale vertice del 9 dicembre a Bruxelles, dove sono in agenda proprio possibili modifiche ai trattati. Parigi e Berlino hanno fatto sapere di voler presentare proposte congiunte nella direzione di maggiori poteri per rafforzare la disciplina di bilancio nell’eurozona. A chi accusa la Germania di dover assumere un ruolo dominante, la Merkel assicura: “La Germania non vuole dominare l’Europa”. Però qualche critica ai leader europei arriva, perché alcuni politici sono responsabili di avere sbagliato nello gestire le finanze pubbliche europee: “La politica ha fallito per molti anni”, ha detto criticando le spese eccessive. Per questo ho proposto – ha aggiunto – che la Corte di Giustizia Europea abbia il potere di punire le violazioni delle regole di stabilità dell’eurozona, sottolineando che i giudici sarebbero indipendenti dall’influenza politica.

La Merkel è consapevole che “per superare la crisi che ha investito l’eurozona saranno necessari anni”, ma sono stati già fatti dei passi avanti. La strada è lunga perché si tratta di “una crisi di fiducia”, perciò “non bisogna solo combattere le cause” ma anche ricostruire la “fiducia” attorno all’Europa. La zona euro “deve essere aperta a coloro che vogliono partecipare”, dice la cancelliera davanti al Parlamento tedesco e la priorità deve essere quella di “puntare sul rafforzamento delle unione monetarie”. In particolare, “la Serbia è tra gli stati candidati a entrare nell’euro, ma potrà farlo solo quando regolarizzerà i rapporti con il Kosovo”. Il futuro dell’euro è quindi “inseparabile dal futuro dell’Unione Europa”. Da qui la Merkel prende spunto per parlare dell’Italia, sottolineando che essendo l’Italia la terza economia della Ue il suo futuro è il futuro dell’eurozona e che il nostro Paese “ha davanti a sè un’enorme sfida: è responsabile per il proprio futuro e per il futuro dell’Europa”.

Da Berlino arriva poi una nuova chiusura ai titoli di stato europei: ”Gli eurobond non sono un contributo alla soluzione della crisi”, ha detto la Cancelliera ribadendo la sostanziale contrarietà del governo tedesco ai titoli del debito comune, fino a quando non ci saranno meccanismi di controllo più forti sui bilanci degli stati Ue. Infine sottolinea la differenza tra la Banca centrale europea e quella dei singoli Stati: ”La Bce è tutt’altra cosa rispetto alla Fed americana e alla Bank of England. Nei trattati è stabilito che sia un’istituzione indipendente e io ne sono convinta”. Le dichiarazioni della Merkel spingono le borse europee in rialzo. L’indice d’area Stxe 600 sale di quasi un punto e mezzo percentuale. Milano con un rialzo del 2,2% è la piazza migliore. In evidenza anche Francoforte, Parigi e Londra che guadagnano attorno all’1,5%. A livello settoriale gli acquisti privilegiano bancari (sottoindice dj stoxx +2,89%), auto (+2,7%) e materie prime (+2,6%).

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