Quattordici mesi di telefonate anonime, minacce verbali, allarmi di bombe inesistenti. Questa la trafila di gesti e atti compiuti dall’operaio disoccupato S.T., 55 anni, di origine campana, ai danni del segretario della Cgil di Reggio Emilia, Mirto Bassoli, e della stessa sede del sindacato reggiano di via Roma.

L’uomo è stato arrestato dalla Digos di Reggio Emilia per stalking ai danni di Bassoli. Gli agenti hanno eseguito a suo carico la misura degli arresti domiciliari emessa dal Gip. Secondo le indagini, l’ex operaio, che risiede nella cittadina reggiana, perseguitava da oltre un anno il sindacalista con minacce, molestie, danneggiamenti e telefonate anonime che annunciavano attentati alla sede della Camera del Lavoro. Qualche giorno fa lo stalker aveva telefonato alla Gazzetta di Reggio annunciando che avrebbe sparato al segretario della Cgil, ritenendolo responsabile delle sue vicissitudini lavorative.

L’operaio era già stato denunciato più volte dalla polizia a partire dal giugno dello scorso anno. La prima volta per procurato allarme, con una telefonata anonima fatta da una cabina di Reggio in cui annunciava la presenza di un ordigno sui pullman della Cgil diretti a Bologna per una manifestazione. Poi, in ottobre, per minacce verbali a Bassoli, quindi nel marzo scorso per imbrattamento, dopo aver lanciato uova contro la sede della Camera del lavoro, e in aprile nuovamente per minacce verbali al sindacalista. Infine, nei primi giorni di ottobre, la telefonata alla redazione al giornale locale. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata eseguita dalla Digos ieri pomeriggio, al termine dell’attività investigativa coordinata dal pm Maria Rita Pantani.

”Ho appreso direttamente dal Questore dell’avvenuto arresto nella tarda serata di martedì della persona che da molti mesi aveva messo nel mirino il sottoscritto, la Camera del Lavoro e i partecipanti a manifestazioni della Cgil, con reiterate gravi minacce e danneggiamenti alla nostra sede”, ha affermato Bassoli.

Il segretario generale della Camera del Lavoro Territoriale ha voluto ringraziare in una nota la questura e la magistratura “per avere operato scrupolosamente e con grande attenzione per salvaguardare l’incolumità della mia persona e di coloro che operano all’interno della Camera del Lavoro. Il mio auspicio – ha aggiunto – è che, dopo la misura cautelare degli arresti domiciliari assunta ieri, segua un’iniziativa delle istituzioni preposte rivolta ad affrontare la grave situazione di alterazione e disagio psichico che evidentemente contraddistingue l’autore delle minacce, anche con l’impegno degli stessi servizi sociali”.

La vicenda reggiana di stalking, a detta degli inquirenti, è la prima in Italia con vittima un sindacalista. Un paradosso per una categoria professionale presa sempre ad esempio come la principale fonte di difesa in casi di difficoltà sui posti di lavoro.

(d.t.)

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