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“Forza gnocca”? Non caschiamoci

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“Cambieremo il nome del partito perché la denominazione Pdl non piace alla gente, lo chiameremo Forza Gnocca”, ha detto Silvio Berlusconi ai cronisti di Montecitorio in una delle sue solite imbarazzanti boutade. E così la giornata politica iniziata con il dibattito sulla indecente legge Bavaglio, sull’ennesimo declassamento dell’Italia da parte delle agenzie di rating e sul rapporto ai ferri corti tra premier e ministro dell’economia si sposta improvvisamente sul suo terreno preferito, il gergo da balera, che tanto diverte i suoi, ivi compreso il celodurileghista Bossi che all’indignazione dell’opposizione risponde: “Siete invidiosi”.

Sorge qualche dubbio:
– Mentre si tengono i funerali delle vittime di Barletta dove, ricorda il presidente Napolitano, “lavoravano in nero giovani donne per 3,95 euro all’ora”, non sarà che il fraseggio eroticopolitico del premier serva a distogliere l’opinione pubblica da questa ed altre tragedie nazionali?
– il senatore Paniz propone il carcere per i cronisti che pubblicano le intercettazioni. Non sarà una strategia per incentrare il dibattito sulla galera, fingere di accusare il colpo e fare marcia indietro e poi far passare, interamente, lo sciagurato e incostituzionale bavaglio?
– Non c’è giorno in cui non compaia una nuova escort o l’ennesima rivelazione sulle disavventure sessuali del premier. Non sarà una tecnica per centrale l’attenzione sui suoi “puttanai” piuttosto che sulle sue “puttanate”?

A pensar male – diceva un altro presidente del consiglio di lungo corso ma quantomeno di più garbata ironia – si fa peccato ma spesso ci si azzecca…”

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