Nella piccola e accogliente Ravenna il parroco di una parrocchia di periferia, Santa Maria del Torrione, dopo aver notato che molti senza tetto dormivano sotto il sagrato della chiesa ha preso una decisione estrema. Don Claudio ha pensato di allestire alcune tende per dare un giaciglio appena più confortevole a queste persone. Prima ancora che si alzasse la prima tenda si sono levate però le proteste dei parrocchiani.

Gli abitanti del quartiere, dopo aver letto la notizia anticipata dal settimanale Ravenna&Dintorni, hanno iniziato una raccolta firme per impedirne la costruzione. In pochi giorni sono state raccolte 300 firme. La paura che ha mosso i cittadini (come si legge nei volantini che continuano a mettere nelle buchette) è quella che i tunisini arrivati da Lampedusa possano infilarsi a dormire al caldo delle tende assieme ai barboni nostrani. Sono più di un centinaio infatti i nuovi tunisini arrivati negli ultimi mesi in città e anche a Ravenna, terra di cooperazione e accoglienza, c’è chi avrebbe preferito lasciarli a Lampedusa o ancora meglio a Tunisi.

Il parroco però si è subito affrettato a dissipare ogni dubbio: “Non sono razzista, ma per chi si trova nella situazione dei tunisini servono altre forme di aiuto”.

I parrocchiani possono tirare un sospiro di sollievo quindi.

Un paradosso della carità cristiana? Niente affatto. I tunisini rimarranno là, al freddo e al gelo.

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