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Il G20 si impegna sul fondo “salva Stati”
e promette soccorso alle banche in difficoltà

Le decisioni del vertice di Washington per contrastare il "contagio" della crisi. Ma la Grecia affonda: Moody' taglia il rating di otto banche e Klaas Knot, membro del consiglio Bce, parla di possibile "default"
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Il G20 si impegna “ad adottare tutte le azioni necessarie a mantenere la stabilità del sistema bancario e dei mercati finanziati”. Lo scrivono i ministri delle finanze e i governatori della banche centrali dell’organismo che riunisce i paesi industrializzati e le economie emergenti di tutto il mondo, nel comunicato diffuso a Washington dopo la cena a margine della riunione del Fondo Monetario Internazionale. I rappresentanti del G20 si impegnano a varare interventi “credibili di risanamento”.

Per quanto riguarda l’Europa, nel comunicato si legge che “i paesi dell’area euro sono pronti ad “adottare le azioni necessarie per aumentare la flessibilità” del fondo salva-Stati (Efsf), così da ottenere “il massimo impatto” contro il rischio di “contagio” della crisi. Il fondo ‘salva stati’ supportera’ gli aumenti di capitale delle banche più fragili, e un nuovo intervento da parte dei paesi dell’Eurozona viene assicurato a metà ottobre.

Il G20 accoglie così l’invito del Fondo monetario internazionale secondo cui ci sarà presto necessità di ricapitalizzazioni per le banche europee più fragili a causa dell’esposizione ai rischi dei debiti sovrani. I membri del G20, inoltre, assicurano che “le banche siano adeguatamente capitalizzate e abbiano un adeguato accesso ai fondi necessari per affrontare gli attuali rischi e per mettere in atto Basilea 3”. In questo quadro “le banche centrali continueranno a essere pronte a fornire liquidità alle banche” con l’obiettivo di “politiche monetarie per mantenere la stabilità dei prezzi e continuare a sostenere la crescita”.

Il G20, inoltre, sta valutando l’idea diincludere lo yuan cinese nel paniere di valute che determina gli Sdr (Special Drawing Right), la moneta di riferimento del Fondo monetario internazionale (Fmi). Lo ha detto il ministro delle finanze francese, Francois Baroin.

Sempre a proposito di Europa, l’agenziaMoody’s ha tagliato il rating di 8 banche greche di due note e l’outlook resta negativo. L’agenzia ha ridotto da ‘B3’ a ‘Caa2’ il rating di National Bank of Greece, EFG Eurobank Ergasias, Alpha Bank, Piraeus Bank, Agricultural Bank of Greece e Attica Bank, e ha ridotto da ‘B1’ a ‘B3’ il rating di Emporiki Bank of Greece e General Bank of Greece.

Il default della Grecia è ”uno degli scenari”, commenta Klaas Knot, il presidente della Banca Centrale olandese e membro del consiglio Bce, in un’intervista al Het Financieele Dagblad. “Sono stato a lungo convinto che non fosse necessario, ma le novità da Atene non sono incoraggianti. Tutti gli sforzi sono volti a prevenirlo, ma adesso sono meno sicuro di poter escludere un default rispetto a due mesi fa”. Secondo Knot, una delle possibili soluzioni per evitare l’eventuale contagio da un default della Grecia potrebbe essere l’aumento del fondo Efsf.

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