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Audizione di Laudati al Csm
“Ombre su di me? Se ci fossero mi dimetterei”

Il procuratore di Bari ha denunciato per calunnia il magistrato barese Giuseppe Scelsi, suo ex sostituto, e il colonnello della Guardia di Finanza che coordinava le indagini su Tarantini e il giro di escort a palazzo Grazioli.
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Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati

Si è conclusa dopo quattro ore e mezza l’audizione davanti alla prima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura del procuratore capo di Bari, Antonio Laudati. Il magistrato, a quanto appreso, si sarebbe difeso respingendo ogni accusa avanzata dall’ex pm di Bari Giuseppe Scelsi e depositando anche ulteriore documentazione. Al termine, Laudati ha annunciato denunce per calunnia nei confronti di Scelsi, suo ex sostituto, e del colonnello della Guardia di Finanza, Salvatore Paglino. Quest’ultimo era in servizio al nucleo di polizia tributaria di Bari e coordinava le indagini su Tarantini e il giro di escort a palazzo Grazioli.

Nel luglio scorso Scelsi ha presentato un esposto al Csm contro il procuratore capo di Bari Antonio Laudati sostenendo un comportamento finalizzato a rallentare l’inchiesta sulle escort che vede coinvolto l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. I componenti dell’organo di autogoverno della magistratura dovranno decidere su un eventuale trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale del procuratore capo di Bari che al momento non si è dimesso dal proprio ufficio.Per gli stessi episodi Laudati è indagato dalla procura di Lecce: le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata. Rivolgendosi ai giornalisti prima di lasciare Palazzo dei Marescialli,il magistrato ha detto di essere “molto tranquillo e molto soddisfatto”: “Se ci fossero ombre su di me sarei il primo a pensare di dimettersi”. Raggiunto dall’Agenzia Ansa, Laudati ha poi detto: “Per quello che mi riguarda possosolo tirare un enorme sospiro di sollievo: finalmente sono riuscito, in una sede istituzionale (e non su un palcoscenico mediatico), a ricostruire la verità dei fatti smentendo una serie di falsità e di calunnie che sono state costruite sul mio conto e diffuse a mezzo stampa”.

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