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Sciopero dei vescovi contro Berlusconi

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Circolare a tutte le parrocchie italiane: “Riunire subito le assembleee dei fedeli, recitare il rosario tre volte al giorno, far dimenticare i passati rapporti con il governo, indire lo sciopero generale dei fedeli contro il presidente del Consiglio in carica..”, naturalmente questa circolare non è partita e non partirà mai, eppure dovrebbe proprio essere la Chiesa, e in particolare la Chiesa di un Papa che tuona a giorni alterni contro il relativismo etico a far sentire la sua voce contro i miasmi che emergono dalle telefonate di Bari.

Chi ha tuonato contro Piergiorgio Welby, chi gli ha negato i funerali religiosi, chi ha predicato contro Eluana Englaro e la sua famiglia, chi punta il dito contro le coppie di fatto, chi tuona contro gli omosessuali dovrebbe almeno avere il coraggio di fare altrettanto contro un governante che ha preso i voti, i loro voti, anche sventolando le insegne della famiglia e della cristianità.

A Prodi non fu perdonato nulla, a questo signore è stato perdonato di tutto, di più. Lo stesso dovrebbero fare tutti coloro che scagliarono le pietre verbali contro la signora Veronica rea di aver detto la verità, di aver denunciato che “le vergini vengono offerte al drago” e “gli amici invece di farlo curare lo eccitano…”.

Tutti costoro dovrebbero inoltre chiedere scusa per aver fatto finta di non capire e di non sentire, qualcuno lo ha fatto in cambio di una lauta ricompensa in denaro, non certo in offerte per i poveri e gli ultimi.
Di fronte a questa scandalo annunciato Berlusconi e i suoi mazzieri vorrebbero stracciare i verbali, bloccare le intercettazioni, farle sparire, in modo tale che tutto possa poi proseguire nel silenzio, nella clandestinità, nella doppiezza morale, che tanto piace a chi finge di contrastare il relativismo etico.

Mai come in questo momento servirebbe davvero una grande manifestazione nazionale contro il tentativo di imbavagliare i cronisti e di oscurare la pubblica opinione; ci piacerebbe molto che, alla testa di questo corteo, per una volta, ci fossero le insegne della Conferenza episcopale italiana, mai come in questa occasione spetterebbe a loro prendere la testa di una protesta che riguarda non solo la “sovversione costituzionale”, ma persino, per chi ci crede, lo sfregio esibito e continuato nei confronti dei “10 Comandamenti”, almeno questo li dovrebbe ancora riguardare… o no?

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