Il mondo FQ

Piazza Affari, irruzione degli antagonisti
Scontri con le forze dell’ordine

Nel lunedì nero delle piazze europee gli iscritti al sindacato Usb protestano contro la manovra del governo e contro "i signori della finanza internazionale". La polizia sgombra con la forza i manifestanti, due dei quali restano lievemente feriti
Icona dei commenti Commenti

Una protesta “contro Berlusconi e le ricette del suo governo che sono inadeguate e per questo vanno cacciati via al più presto”, ma anche contro il meccanismo dei “signori della finanza internazionale”. Queste le ragioni dell’irruzione, stamane, dentro l’edificio della Borsa di Milano da parte di alcuni militanti del centro sociale milanese “Il Cantiere”, di appartenenti alla sigla sindacale Usb e di alcuni collettivi studenteschi.

“Predicano austerity ma razzolano male, rubano ai poveri per dare ai soliti”, c’è scritto su uno degli striscioni. Fuori, in piazza Affari, i militanti hanno distribuito volantini e allestito tende stile “indignados”. Dentro, una decina di loro sono riusciti a salire fino al secondo piano del Palazzo della Borsa. E qui hanno esposto alcune bandiere del sindacato.




&feature=channel_video_title

Nel pomeriggio le forze dell’ordine hanno fatto uscire quelli che erano nel Palazzo e sgomberato, non senza qualche tafferuglio, tutti gli altri accampati nella piazza. Tra di loro, due sono rimasti feriti.

“E’ tutta l’estate che fanno manovre dicendo che si deve pagare il debito pubblico”, spiega Leon, un portavoce del centro sociale, “ma hanno deciso di farlo solo tagliando il welfare e i diritti dei lavoratori, con misure generalizzate come l’aumento dell’Iva o il ritocco alle pensioni. Ma questo debito non è causato dai giovani, che invece si troveranno a pagarlo a vita, né dai lavoratori, molti dei quali sono precari”.

Gli organizzatori della protesta parteciperanno domani allo sciopero generale indetto dalle Cgil e dai sindacati di base che comincerà alle 9.30 in piazza Cairoli. Intanto nei loro confronti il segretario nazionale di Rifondazione comunista Paolo Ferrero ha espresso solidarietà e appoggio, sostenendo che questa crisi “è frutto dello strapotere del capitalismo finanziario e della deregulation totale dei mercati”. L’unica via d’uscita, ha aggiunto il segretario Prc, è “la nazionalizzazione delle grandi banche”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione